Iran: le sanzioni dell’Ue per le repressioni e le armi a Mosca

Iran: le sanzioni dell’Ue per le repressioni e le armi a Mosca

L’Ue vara nuove sanzioni contro l’Iran per le dure repressioni delle proteste nel Paese e per aver fornito armi alla Russia.

I paesi dell’Unione europea, insieme alla Gran Bretagna, hanno annunciato nuove sanzioni contro il regime della Repubblica Islamica. L’Ue accusa l’Iran di aver risposto con la forza e la violenza alle manifestazioni che stanno avvenendo nel paese dopo l’uccisione di Mahsa Amini. Le sanzioni colpiscono 29 dirigenti tra questi anche il ministro degli Interni e capo delle forze dell’ordine Ahmad Vahidi, che è accusato di aver commesso “gravi violazioni dei diritti umani”.

Già prima di questi recenti avvenimenti l’Ue aveva congelato i beni e vietato i visti dei capi della polizia morale, delle Guardie Rivoluzionarie e del ministro iraniano della Tecnologia dell’informazione. Teheran ha preannunciato una risposta “proporzionata e ferma”. Ma l’alto rappresentante Ue Joseph Borrell ha risposto dicendo che “Siamo pronti a questa eventualità, ma sarà un errore”.

bandiera Iran

La risposta di Teheran alle sanzioni europee

Ieri c’è stato anche l’incontro dei ministri degli Esteri europei a Bruxelles che tra gli altri dossier sul tavolo, hanno deciso di approvare questo nuovo pacchetto di sanzioni all’Iran. Le sanzioni hanno come motivazione anche l’aiuto militare della repubblica islamica alla Russia. Teheran ha fornito armi e droni a Mosca che li ha usati contro l’Ucraina.

Tra gli obiettivi delle sanzioni anche la Qods Aviation Industries, che produce i droni forniti alla Russia, così come l’Aeronautica delle Guardie Rivoluzionarie. L’Ue al momento non ha alcuna prova dell’invio di missili balistici iraniani a Mosca ma continua a monitorare questa eventualità che spaventa non solo Bruxelles ma anche Washington. Intanto, nel consiglio di dicembre gli stati europei potrebbero decidere altre sanzioni contro Teheran.

“Consigliamo agli Stati europei di evitare di utilizzare i diritti umani come strumento e agire nel quadro della diplomazia, poiché le sanzioni sono le carte bruciate che non funzionano in questo Paese” ha fatto sapere il ministero degli esteri iraniano. “Non gli permetteremo di interferire e daremo una risposta adeguata e necessaria”, ha aggiunto.