Hadis Najafi stava partecipando alle manifestazioni per la morte della giovane Mahsa Amini: è morta colpita da sei proiettili.
La vittima è Hadis Najafi, una giovane iraniana di soli 20 anni. Era solita legarsi i lunghi capelli biondi con un elastico prima delle manifestazioni, come mostrano anche i numerosi video della giovane in circolazione sui social. Hadis Najafi è stata uccisa da sei colpi di proiettile mentre manifestava per la morte di Mahsa Amini.
La sua “colpa”? Quella di non indossare il velo, nonostante in Iran sia obbligatorio per le donne. La giovane Hadis Najafi, secondo quanto riferiscono alcuni account Twitter, sarebbe morta a causa di sei colpi di proiettile esplosi sul suo petto, sul viso e suo collo. La 20enne è deceduta nella giornata di ieri, sabato 24 settembre.
La manifestazione per la morte di Mahsa Amini
Stava partecipando alle manifestazioni nella città di Karaj, vicino a Teheran. Le donne iraniane hanno deciso di manifestare per la morte della giovane Mahsa Amini, accusata di aver indossato il velo nella maniera sbagliata. In Iran, un gesto comunissimo fatto da tante ragazze, può costare la vita: le donne non possono assolutamente raccogliersi i capelli facendo una coda.
Sono stati i genitori stessi della 20enne a far circolare, durante la mattinata di oggi, i video del funerale della vittima. «Le ho viste da vicino queste notti. La maggior parte di loro è molto giovane: diciassette anni, vent’anni». Lo ha dichiarato ieri notte in un video il regista iraniano premio Oscar, Asghar Farhadi,.
Il regista iraniano ha lanciato un’appello rivolto a intellettuali e artisti, chiedendo loro di sostenere la causa delle donne iraniane. «Ho visto indignazione e speranza nei loro volti e nel modo in cui marciavano per le strade. Rispetto profondamente la loro lotta per la libertà e il diritto di scegliere il proprio destino nonostante tutta la brutalità a cui sono soggette. Sono orgoglioso delle donne potenti del mio Paese e spero sinceramente che attraverso i loro sforzi raggiungano i loro obiettivi», ha concluso.