I ministri degli Esteri del G20 starebbero raggiungendo un accordo in sostegno della creazione di un Stato palestinese in Medio Oriente per risolvere la guerra Israele-Hamas.
Possibile svolta per quanto riguarda il conflitto Israele-Hamas e la situazione in Medio Oriente. Nel corso del vertice del G20 a Rio De Janeiro ci sarebbe stato un consenso all’apertura immediata di un accesso umanitario a Gaza che porti ad un cessate il fuoco ma soprattutto il sostegno alla creazione di un Stato palestinese.
Israele-Hamas, “consenso generale” al G20 per due Stati
Le novità che arrivano dal G20 sono state date dal capo della diplomazia brasiliana, Mauro Vieira, al termine del vertice tra i ministri degli Esteri a Rio de Janeiro.
Da quanto si apprende, “è stata espressa all’unanimità” la necessità di una soluzione a due Stati “come unica possibile per la guerra (Israele-Hamas e in Medio oriente ndr)” e “tutti i Paesi hanno espresso preoccupazione per il conflitto in corso”.
Non solo. I Paesi del G20 si sono espressi per “l’apertura immediata di un accesso umanitario a Gaza che porti ad un cessate il fuoco”, ha proseguito sempre il capo della diplomazia brasiliana, Mauro Vieira, nella conferenza stampa alla fine dei lavori dei ministri degli Esteri durante il vertice a Rio.
Il commento di Borrell
Sulla stessa lunghezza d’onda di Vieira anche l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera, Josep Borrell che ha parlato di “consenso generale” sulla vicenda due Stati. L’uomo è tornato a chiedere la sospensione delle operazioni militari israeliane a Gaza e ha proposto che il G20 e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si pronuncino in modo unanime per i due Stati, come soluzione per la guerra tra Israele e Palestina.
Borrell ha affermato nel corso del suo intervento alla riunione dei ministri degli Esteri: “Abbiamo bisogno di un quadro istituzionale, e quale quadro migliore delle Nazioni Unite? Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu può fornire questo quadro riconoscendo il principio della soluzione a due Stati attraverso una risoluzione unanime che potrebbe conferirgli legittimità internazionale”.