Nuovo bombardamento da parte di Israele ad Hamas, questa volta in un campo profughi. L’Unicef parla di “cimitero di bambini”.
Un’altra notte di bombe e di morte nel conflitto Israele-Hamas. L’esercito israeliano ha attaccato tre campi profughi: quello di al-Shati, quello di Nuseirat e quello di Jabalya. Parlando del bombardamento di quest’ultimo, l’Idf ha affermato che i terroristi si erano insediati negli edifici civili del campo e che nel raid è stata distrutta “l’infrastruttura terroristica sotterranea”. Le vittime civili, però, sono tante e l’Unicef ha addirittura parlato di “cimitero di bambini”.
Israele, strage nei campi profughi: ucciso capo Hamas
Nella notte il nuovo attacco senza fronzoli di Israele ad Hamas. Presi di mira tre campi profughi dove secondo le forze israeliane sarebbe avvenuta la distruzione di “una infrastruttura terroristica che apparteneva al Battaglione centrale” dell’organizzazione terroristica che si era impadronita di edifici civili.
In particolare, il portavoce militare ha parlato di “un grande numero di terroristi” che sarebbero “rimasti uccisi” nell’operazione. Tra questi, anche Ibrahim Biari, comandante del Battaglione centrale di Jabalya, responsabile dell’unità ‘Nukhba’, che avrebbe condotto l’attacco di Hamas a Israele dello scorso 7 ottobre.
Lato Hamas, però, tale posizione non risulta veritiera. Anzi è stata negata “l’affermazione secondo cui Ibrahim Biari, comandante del Battaglione centrale di Jabalya, si trovava al campo profughi”.
In un comunicato su Telegram l’organizzazione ha spiegato che “il discorso del nemico terrorista sionista” – responsabile di un “massacro criminale” – ha il solo scopo “di giustificare il suo crimine atroce contro civili, bambini e donne”.
“Cimitero di bambini”
A seguito degli attacchi di questi giorni, il numero di vittime del conflitto a Gaza sarebbe salito a 8.525 palestinesi, tra cui 3.542 bambini. I dati fanno riferimento alle cifre del ministero della salute di Hamas emesse prima degli attacchi su Jabalia. La Striscia di Gaza è diventata “un cimitero per migliaia di bambini”, ha detto un portavoce dell’Unicef.