Istat: la produzione industriale di marzo cala del 28,4 per cento rispetto a febbraio

Istat: la produzione industriale di marzo cala del 28,4 per cento rispetto a febbraio

Il primo trimestre 2020 ha registrato un -8,4 per cento della produzione industriale rispetto al periodo precedente. Crollo nel settore automobilistico, tiene l’alimentare.

ROMA – La produzione industriale ha subito la prima botta per gli effetti del lockdown. L’Istat ha rivelato infatti i dati sul primo trimestre dell’anno.

Produzione industriale, trimestre negativo

L’istituto di via Cesare Balbo comunica che a marzo si è determinato un crollo della produzione industriale italiana con una riduzione tendenziale (-29,3%) che è la maggiore della serie storica disponibile (che parte dal 1990), superando i valori registrati nel corso della crisi del 2008-2009. 
A marzo 2020 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito del 28,4% rispetto a febbraio, stima l’Istat. Nel primo trimestre dell’anno, il livello della produzione è scesa dell’8,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Rispetto a marzo 2019 l’indice è diminuito corretto per gli effetti di calendario del 29,3% (22 giorni contro 21 dello scorso anno). Tutti i principali settori registrano variazioni tendenziali negative.

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Differenze tra settori

L’Istat sottolinea come tutti i principali settori di attività economica registrano flessioni tendenziali e congiunturali, in molti casi di intensità inedite: nella fabbricazione di mezzi di trasporto e nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori la caduta congiunturale e tendenziale supera ampiamente il 50%. Relativamente meno accentuato è il calo nelle industrie alimentari, bevande e tabacco che, considerando la media degli ultimi tre mesi mantengono una dinamica tendenziale positiva.
A livello percentuale, queste le variazioni: fabbricazione di mezzi di trasporto (-52,6%), industrie tessili e abbigliamento (-51,2%), fabbricazione di macchinari (-40,1%) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-37%). Il calo minore si registra nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-6,5%).