I due paesi europei si oppongono alle misure dell’Ue: si rischia di avere 7,3 milioni di tonnellate di rifiuti aggiuntivi entro il 2030.
L’Italia e la Finlandia stanno facendo pressione per ottenere deroghe al regolamento dell’Unione Europea sulla riduzione degli imballaggi. Questa mossa potrebbe portare a un aumento significativo dei rifiuti, con un potenziale di 7,3 milioni di tonnellate di imballaggi aggiuntivi entro il 2030.
L’Italia e la Finlandia contro le misure Ue
L’Italia e la Finlandia si stanno opponendo agli obiettivi europei per ridurre l’uso di contenitori in plastica, carta e vetro. Quello che i due paesi stanno cercando di fare, è impedire l’introduzione del deposito cauzionale, che potrebbe quindi contribuire a ridurre significativamente l’uso di imballaggi.
Jean-Pierre Schweitzer, responsabile delle politiche di economia circolare per l’Eeb, ha dichiarato: “Il riutilizzo e la limitazione degli imballaggi superflui sono le misure di maggior impatto ambientale proposte nel regolamento sugli imballaggi. Minare queste misure è irresponsabile e rischia di permettere l’immissione sul mercato di ulteriori 7,3 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio entro il 2030″.
Meloni e il suo “regalo” per chi produce rifiuti
Il governo di Giorgia Meloni ha avuto un ruolo fondamentale in questo contesto. Dopo aver contribuito a diluire gli impegni per la riduzione dei rifiuti attraverso un intenso lavoro di lobby sugli eurodeputati italiani, l’esecutivo si sta preparando a fare un altro “regalo” alle lobby della plastica e della carta.
Il 18 dicembre, ci sarà una riunione dei rappresentanti degli Stati membri dell’Unione europea, per discutere le norme per la gestione dei rifiuti di imballaggio. Secondo l’Ufficio europeo per l’ambiente, i ministri che rappresentano l’Italia e la Finlandia stanno tentando di spingere i loro omologhi a indebolire o eliminare ulteriormente le misure di riutilizzo e prevenzione dei rifiuti.