Agenda 2030: Italia penultima per lavoro e disuguaglianze

Agenda 2030: Italia penultima per lavoro e disuguaglianze

Secondo l’ultimo report sugli obiettivi da raggiungere sulla sostenibilità, l’Italia si trova molto indietro.

L’andamento dell’Italia non è molto positivo riguardo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu. In Europa, infatti, l’Italia è penultima in materia di lavoro, disuguaglianze, pace, giustizia e istituzioni solide. Il quadro emerge da un report di Asvis, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, “La situazione dell’Unione europea rispetto agli SDGs».

Non solo l’Italia ma anche l’Europa stessa ha subito un grave rallentamento dovuto agli effetti della pandemia. Lo studio emerge dai dati Eurostat e confronta i 27 paesi dell’Ue e ha permesso una valutazione relativa ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Protezione ambiente fonti energetiche rinnovabili sostenibili

Agenda 2030 risultati negativi per il nostro paese

Il nostro paese si trova al di sotto della media europea in materia di Lotta alla povertà, Istruzione di qualità, Acqua pulita, Imprese, innovazione e infrastrutture, Città e comunità sostenibili, Partnership per gli obiettivi. Per quanto riguarda Salute e benessere, Parità di genere, Energia pulita e accessibile, Lotta ai cambiamenti climatici e Vita sulla Terra si trova in pari con la media europea. Nota in positivo, invece, i progressi sull‘agricoltura e l’alimentazione, Sconfiggere la fame e sul Consumo e produzione responsabili. Qui l’Italia registra un andamento superiore alla media europea.

Nel Goal 2, ovvero quello che si impegna per sconfiggere la fame, l’Italia si trova al terzo posto in Europa ma per quanto riguarda il Goal 1 Sconfiggere la povertà è ancora molto indietro registrando ancora molte persone a rischio di povertà. Miglioramenti anche riguardo all’Energia pulita anche se con le rinnovabili siamo ancora indietro.

Il dato negativo sulle acque pulite emerge dal mancato trattamento adeguato delle acque reflue. Un altro grosso problema è legato al lavoro. L’Italia si assesta al penultimo posto in Europa a causa una più alta quota di part time involontario.