Rafforzamento delle forze Nato a est e invio di armi: ecco come cambierà il ruolo dell’Italia in questo conflitto.
L’Italia, insieme ad altri paesi, sta rafforzando il suo impegno a sostegno dell’Ucraina. Il nostro paese raddoppierà le sue forze Nato a est e invierà più armi per la difesa ucraina. A giustificare questa decisione del governo italiano, il ministro della Difesa Guerini. “L’invio di armi è finalizzato a consentire all’Ucraina di difendersi e di difendere la propria popolazione dall’aggressione russa” ha detto il ministro. Ha aggiunto poi che le nuove forniture non costituiscono un innalzamento, bensì “la prosecuzione del nostro impegno”.
Per quanto riguarda il rafforzamento del fianco sud est della Nato, l’Italia invierà truppe in Ungheria e Bulgaria. Le nostre forze Nato sono già presenti il Lettonia con una componente terrestre, una componente aerea in Romania e Islanda, e una componente navale nel Mediterraneo Orientale. Secondo le indiscrezioni del Corriere della Sera, l’Italia invierà oltre 600 soldati che partiranno per Romania e Ungheria, mentre altri 500 partiranno per la Bulgaria. Si tratta di appartenenti ai nuclei speciali come lagunari, paracadutisti, alpini, incursori del Comsubin.
Sulla questione delle armi non ci sono rivelazioni. Come ha spiegato il presidente del Copasir si tende a tenere volutamente all’oscuro i dettagli sulle armi che l’Italia invierà all’Ucraina. E’ una questione di sicurezza nazionale e internazionale, non si vuole far sapere alla Russia quali armi si useranno per non darle alcun vantaggio tattico.
Le armi che fornirà il nostro paese a Kiev
L’unico dato che è possibile sapere è che l’Italia sta aiutando l’Ucraina nell’intercettazione di droni, con i disturbatori di radar e con le tecnologie per prevenire attacchi alle infrastrutture. Verranno inviate anche armi pesanti come mitragliatrici e armi anticarro, mortai, lanciatori Stinger, mitragliatrici pesanti Browning, colpi browning, mitragliatrici leggere, lanciatori anticarro, colpi anticarro, razioni K, radio e elmetti.
Aumenta quindi l’assistenza militare da parte dell’Italia ma anche di altri paesi come gli Usa. Gli Stati Uniti hanno dichiarato di aver fornito di armi l’Ucraina “molto prima dell’invasione russa” e sta continuando a farlo in maniera massiccia con artiglieria pesante e droni che possono essere trasformati in bombe volanti, armi antiaeree e i missili Javelin. Anche la Germania dopo le prime resistenze all’invio di armi pesanti ha inviato diversi Panzerfaust, 100 mitragliatrici, 100mila bombe a mano, duemila mine, circa 5.300 cariche esplosive e 16 milioni di colpi di munizioni di vario calibro.