Jannik Sinner, “caso insolito”: clamorosa svolta sul Clostebol-gate
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Jannik Sinner, “caso insolito”: clamorosa svolta sul Clostebol-gate

Jannik Sinner

L’avvocato Tim Fuller prevede pessime notizie per Jannik Sinner nel caso Clostebol. Possibile squalifica fino a un anno: ecco i dettagli.

Il caso di Jannik Sinner, tennista italiano numero 1 al mondo, continua a essere al centro dell’attenzione internazionale. Tutto ha avuto origine dal ritrovamento del Clostebol nelle analisi condotte durante il torneo di Indian Wells 2023. Sebbene l’Itia abbia assolto Sinner infliggendo solo una leggera penalizzazione (la sottrazione dei punti ottenuti nel torneo), la Wada ha deciso di ricorrere al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), richiedendo una sanzione più severa.

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Jannik Sinner
Jannik Sinner

Il Clostebol-gate: la difesa di Sinner e il ricorso della Wada

Secondo Tim Fuller, noto avvocato australiano specializzato in giustizia sportiva, le prospettive per Sinner non sono rosee. In un’intervista rilasciata al Sydney Morning Herald, Fuller ha sottolineato che il caso è complesso: “Credo che la decisione di non colpevolezza o negligenza verrà ribaltata in appello e verrà imposta una sanzione. Direi che si tratta di un caso davvero molto insolito”.

Fuller ha spiegato che, nonostante la Wada accetti che l’assunzione del Clostebol non sia stata intenzionale, rimane una questione chiave: “La Wada accetta che l’assunzione della sostanza, il Clostebol, non si tratta di un’azione intenzionale, ma sostiene che tu atleta hai, o hai avuto, un certo grado di colpa o negligenza per quanto accaduto”.

La regola della responsabilità oggettiva dell’atleta pone lo sportivo in una posizione delicata: ogni sostanza rilevata nel corpo è sotto la sua diretta responsabilità. Sebbene Sinner abbia dimostrato che la contaminazione è avvenuta in modo accidentale, durante un massaggio con una crema contenente Clostebol, ciò potrebbe non essere sufficiente per il TAS.

Un futuro incerto: Il parere dell’esperto su Sinner

Fuller, che in passato ha difeso con successo la nuotatrice australiana Shayna Jack in un caso simile, ha aggiunto ulteriori dettagli sul possibile esito del procedimento: “Tutto questo perché tu, in quanto atleta, hai la responsabilità finale, che è una responsabilità oggettiva, e pertanto hai dimostrato colpa e negligenza nelle tue azioni”.

Quanto alla possibile sanzione, Fuller non nasconde il suo pessimismo: “Quello che in caso andrà esaminato è il grado di colpa o negligenza per quello che si parla di una sanzione di uno o due anni. Fino a un anno di sospensione sarebbe la sanzione se fosse conclamato un basso grado di negligenza”.

La decisione del TAS, attesa per l’inizio del 2025, potrebbe costare a Sinner una sospensione dalle competizioni, compromettendo seriamente la sua carriera. Il tennista aveva già preso provvedimenti licenziando il fisioterapista Gianluca Naldi e il preparatore atletico Umberto Ferrara, coinvolti nell’incidente, ma tutto dipenderà dal giudizio finale.

Con una possibile squalifica di lunga durata all’orizzonte, il caso di Jannik Sinner potrebbe rappresentare un momento cruciale per le normative anti-doping e il concetto di responsabilità oggettiva nello sport professionistico. Come riportato da liberoquotidiano.it

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ultimo aggiornamento: 3 Dicembre 2024 15:41

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