Il caso di Jannik Sinner apre il dibattito su nuove soglie per il Clostebol. La WADA valuta cambiamenti fondamentali.
Jannik Sinner, il giovane talento del tennis italiano, è coinvolto in un dibattito cruciale sul tema antidoping. Dopo essere risultato positivo a minime tracce di Clostebol nel marzo scorso, il caso ha sollevato l’attenzione dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA), che sta considerando modifiche alle regole per evitare che episodi simili si ripetano.
Il 23enne altoatesino, Jannik Sinner, si è trovato al centro di una questione controversa: l’attuale regolamento non distingue tra quantità rilevanti per migliorare le prestazioni sportive e quelle derivanti da contaminazioni accidentali. Le recenti dichiarazioni del direttore della WADA, Olivier Niggli, sembrano aprire spiragli per possibili cambiamenti.
Nuove soglie: le dichiarazioni della WADA
In un’intervista rilasciata al quotidiano francese L’Équipe, Olivier Niggli ha evidenziato le problematiche legate agli attuali metodi di rilevazione. “Oggi esiste un problema di contaminazione. Questo non significa che ci siano più casi del genere rispetto al passato, il fatto è che i laboratori sono più efficienti nel rilevare anche quantità infinitesimali di sostanza,” ha spiegato.
Questa precisione, se da un lato rappresenta un progresso tecnologico, dall’altro complica l’applicazione delle norme antidoping. Niggli ha sottolineato: “Le quantità sono così piccole che ci si può contaminare facendo cose innocue. La verità è che sentiamo un sacco di storie e capisco l’opinione pubblica che può arrivare a pensare che assumiamo di tutto.”
Il caso Sinner e il futuro delle regole antidoping
Secondo Niggli, la soluzione potrebbe risiedere nell’introduzione di soglie minime per alcune sostanze vietate, come il Clostebol. “Con delle soglie non avremmo visto tutti questi casi. Quello che dobbiamo comprendere è se siamo pronti ad accettare il microdosaggio e dove sia giusto fermarsi,” ha dichiarato.
Per affrontare questo tema complesso, la WADA ha annunciato l’istituzione di un tavolo di lavoro internazionale. L’obiettivo è analizzare i casi degli ultimi anni e distinguere tra dosaggi significativi e tracce accidentali. Una decisione del genere potrebbe essere decisiva per il caso Sinner, il cui giudizio è atteso dal TAS (Tribunale arbitrale dello sport).
Se adottate, queste nuove soglie rappresenterebbero un cambiamento epocale, garantendo maggiore giustizia e chiarezza per gli atleti di tutto il mondo. Il caso di Jannik Sinner potrebbe dunque segnare un punto di svolta per l’intero sistema antidoping.