João Fonseca brilla alle Next Gen Finals in Arabia Saudita: l’ascesa del brasiliano e i paragoni con Jannik Sinner accendono il futuro.
Alle Next Gen Finals di Gedda, in Arabia Saudita, un nome ha dominato la scena no non stiamo parlando di Jannik Sinner: João Fonseca. Questo giovane talento brasiliano, a soli 18 anni, ha sorpreso il mondo del tennis, conquistando il titolo contro avversari di grande esperienza e dimostrando di essere pronto per palcoscenici importanti.
I paragoni con Jannik Sinner: un confronto inevitabile?
Fonseca è diventato «il secondo più giovane della storia a vincere questo torneo dopo Jannik Sinner, che nel 2019 trionfò a 18 anni e 2 mesi, e Carlos Alcaraz, che vinse nel 2021 a 18 anni e 6 mesi». Con questa vittoria, il brasiliano si posiziona tra i talenti più promettenti della nuova generazione. «Fonseca non era noto al grande pubblico perché ha giocato pochissime partite del circuito Atp, vista la giovane età. Era infatti al 145esimo posto della classifica mondiale prima di iniziare le Next Gen (il peggio classificato tra i partecipanti), ma per capire il salto compiuto nell’ultimo anno basta ricordare che a gennaio era al 655esimo posto».
Il percorso di João Fonseca richiama inevitabilmente quello di Sinner. Entrambi hanno raggiunto il successo in giovane età, mostrando uno stile di gioco caratterizzato da precisione, potenza e velocità. Fonseca, soprannominato in Brasile «il piccolo Sinner», ha dimostrato un netto miglioramento soprattutto sul cemento, la superficie che ha decretato il suo trionfo a Gedda.
«Nelle Finals si è imposto in tutte e cinque le partite disputate, battendo avversari molto più avanti di età e di affermazione come Arthur Fils, francese già numero 20 del ranking, finalista delle Next Gen dello scorso anno e vincitore di due Atp 500 in questa stagione». Questo successo, unito alla sua ascesa nel ranking mondiale, suggerisce che Fonseca potrebbe presto entrare stabilmente tra i top del tennis.
Il futuro: João Fonseca può insidiare i big?
Fonseca non è più solo una giovane promessa: il suo trionfo alle Next Gen Finals è un messaggio chiaro per il futuro. Il brasiliano «dal punto di vista fisico e atletico è più sviluppato rispetto ai coetanei: in Brasile era infatti soprannominato “il piccolo Sinner” per “le gambe sottili e i colpi potenti”, ma ora le gambe sottili non esistono più».
Con Carlos Alcaraz e Jannik Sinner ormai consolidati al vertice, il tennis mondiale sembra pronto per un nuovo sfidante. «Dal punto di vista tecnico stupisce infatti la pulizia di impatto sulla pallina, stessa qualità di cui si parla da sempre a proposito di Jannik». Sinner e Alcaraz sono avvisati: il terzo incomodo potrebbe aver già fatto la sua mossa.
