Il retroscena legato a Jannik Sinner e la “maledizione” delle finali perse legata a sua madre, la signora Siglinde. Come stanno le cose.
Dopo essere tornato al successo all’Atp Masters 1000 di Parigi battendo Felix Auger Aliassime, ecco Jannik Sinner raccontare un curioso aneddoto legato non solo alle sue prestazioni sul campo da tennis ma anche alla sua famiglia. Nello specifico una sorta di “maledizione” che coinvolge da molto vicino sua madre, la signora Siglinde.
Jannik Sinner e la maledizione delle finali perse
Tiene molto alla sua vita privata e anche per questo, nel corso della recente intervista rilasciata a Sky Sport, per Jannik Sinner non è stato facile raccontare alcuni aneddoti davvero curiosi legati proprio alla sua famiglia. Nello specifico, il campione del tennis mondiale ha spiegato di essere riuscito in un certo senso a rompere una maledizione legata… a sua madre, la signora Siglinde.
“Quando ho iniziato a giocare meglio e parlo di due, tre anni fa, mia mamma mi ha detto: ‘io non voglio essere nel tuo box, però se fai le finali in un Grande Slam in Europa io voglio essere lì’. All’inizio ho riso e le ho detto sì… ma tanto pensavo che non sarebbe mai successo”. E così, ecco mamma Siglinde sugli spalti ad assistere e tifare per suo figlio.
“Vado in finale a Roland Garros, la chiamo e mi conferma che sarebbe venuta. Viene, si sistema nel box e vede una partita in cui succede di tutto e di più. Dopo Parigi le ho detto: ‘Guarda, hai superato questo, puoi superare tutto’. E invece… Faccio un piccolo passo indietro. A Roma non ha visto nessuna partita, tranne la prima contro Navone. Si è ripresentata alla finale, e ho perso. Quindi a Parigi, e ho perso“.
“Quando mi ha detto che sarebbe venuta a Wimbledon… non glielo volevo dire, però mi sono detto: questa è la sua ultima chance“.
Il rapporto con i genitori: il racconto
Sinner ha spiegato di avere un ottimo rapporto con i genitori e che suo padre e sua madre si siano molto preoccupati per lui nel periodo di squalifica: “I miei genitori volevano e vogliono sempre che io sia contento. Sono molto felici per quello che sono diventato e per il mio successo”, ha detto il campione altoatesino sempre a Sky Sport. “Hanno visto che non ero felice dopo Parigi, o durante i tre mesi di squalifica in cui ho vissuto momenti difficili, e lì erano preoccupati davvero“.
