Jannik Sinner: momento no per il numero uno al mondo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Jannik Sinner: momento no per il numero uno al mondo

Jannik Sinner

Jannik Sinner è in crisi? Dopo le sconfitte a Parigi e Halle, analizziamo i motivi del calo fisico e mentale dell’azzurro.

Negli ultimi dieci giorni, Jannik Sinner ha subito due sconfitte che hanno riacceso un dibattito sul suo stato di forma e la preoccupazione dei tifosi. La prima, in finale al Roland Garros contro Carlos Alcaraz; la seconda, ben più sorprendente, contro Alexander Bublik agli ottavi dell’Atp 500 di Halle. Senza contare la sconfitta agli Internazionali d’Italia a Roma. Due stop che, seppur in un contesto di una stagione estremamente positiva, mostrano un’inversione di tendenza per il numero uno del mondo. Sinner, che tornerà in campo non prima del 30 giugno, ha ammesso la necessità di una pausa per rigenerarsi fisicamente e mentalmente.

Jannik Sinner
Jannik Sinner

Stanchezza e pressione: il corpo e la mente sotto sforzo

Dal punto di vista fisico e mentale, il 2025 non è stato un anno semplice per Sinner. Dopo tre mesi di sospensione a causa del caso clostebol – con allenamenti limitati e lontano dai centri federali – Jannik è rientrato in campo a maggio agli Internazionali d’Italia. Un rientro che doveva essere graduale ma che si è trasformato in una corsa fino alla finale, con partite ad altissimo livello che hanno richiesto uno sforzo notevole. Il prosieguo a Parigi ha visto un altro exploit fino alla finale, ma è probabile che proprio questa sequenza ravvicinata di incontri abbia intaccato le sue energie.

Le dichiarazioni post-Halle lo confermano: «Ho bisogno di rigenerarmi sia mentalmente che fisicamente». Gli occhi spenti e il linguaggio del corpo mostrano un atleta provato dalla pressione e dalla fatica accumulata. Essere il numero uno non è solo una questione tecnica: è un ruolo che porta con sé aspettative continue e sguardi sempre puntati addosso.

La superficie e l’adattamento: il nodo dell’erba

L’eliminazione ad Halle ha evidenziato anche un limite tecnico: Jannik Sinner non ha ancora trovato la chiave per dominare sull’erba. La superficie più veloce del circuito mal si sposa con il suo tennis basato su scambi lunghi e costruzioni pazienti. A differenza della terra o del cemento, l’erba premia chi riesce ad anticipare, variare e sorprendere. Contro Bublik, il servizio ha funzionato a fasi alterne, e la sensazione è che il feeling con il campo non fosse ancora maturo.

Il passaggio dalla terra all’erba richiede tempo e partite. Ma l’uscita prematura da Halle priva Sinner di quel rodaggio necessario in vista di Wimbledon, unico Slam dove non ha ancora raggiunto una finale. La sensazione è che, al di là delle condizioni fisiche, il suo gioco debba ancora evolvere per affrontare con continuità i match su erba ad alti livelli.

Jannik Sinner resta il numero uno al mondo, ma il momento attuale evidenzia la complessità di mantenere lo standard ai massimi livelli. Il ritorno previsto per il 30 giugno sarà un test cruciale: per capire se la pausa avrà rigenerato corpo e mente e se sarà pronto per l’assalto a Wimbledon.

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ultimo aggiornamento: 21 Giugno 2025 17:11

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