Nonostante la sconfitta contro Alcaraz al Roland Garros, Sinner mantiene il primo posto nel ranking ATP e sarà numero 1 anche dopo Wimbledon.
Nel panorama del tennis contemporaneo, la rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz è diventata il simbolo di una nuova era. Due giovani campioni, diversi nello stile ma ugualmente determinati, stanno riscrivendo la storia dello sport. Ogni loro incontro è un evento globale, capace di catalizzare l’attenzione di milioni di tifosi e appassionati.

La rivalità che accende il tennis mondiale
Al Roland Garros 2025, i due si sono ritrovati di nuovo faccia a faccia in un contesto che ha reso ancora più intensa la sfida: la finale di uno Slam, con in palio non solo il titolo, ma anche punti cruciali per il ranking ATP. L’azzurro arrivava forte del suo status di numero uno del mondo, mentre lo spagnolo si presentava da campione in carica e con il chiaro obiettivo di riprendersi la vetta.
Un match epico, ma il primato resta azzurro
La partita non ha deluso le aspettative: una battaglia di oltre cinque ore, giocata punto su punto, set dopo set, fino al super tie-break del quinto. Alcaraz ha avuto la meglio, rimontando due set di svantaggio e salvando match point, in quella che è già considerata una delle finali più spettacolari di sempre.
Nonostante la sconfitta, Sinner ha centrato un risultato strategico: grazie al miglioramento rispetto al 2024 (quando si fermò in semifinale), ha guadagnato preziosi punti nel ranking ATP. Con i 1.200 punti della finale, il tennista italiano ha portato il suo totale a 10.880 punti, aumentando il vantaggio su Alcaraz, fermo a 8.850 punti.
Questo significa che, anche nel caso in cui dovesse uscire prematuramente nella stagione sull’erba – dove difende 500 punti ad Halle e 400 a Wimbledon – Sinner resterà numero 1 del mondo almeno fino al 14 luglio, giorno successivo alla finale di Wimbledon. Un traguardo che gli consentirà di eguagliare le 58 settimane in vetta raggiunte da leggende come Jim Courier.
Jannik Sinner, pur perdendo una delle finali più intense della storia recente, rafforza la sua leadership nel tennis mondiale: sarà numero 1 ATP anche dopo Wimbledon, a conferma di una crescita costante che lo proietta tra i grandi di sempre.