Jannik Sinner si confida sulla squalifica e il ritorno nel circuito
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Jannik Sinner si confida sulla squalifica e il ritorno nel circuito

Jannik Sinner

Il numero uno del tennis mondiale, Jannik Sinner, racconta le difficoltà affrontate durante la squalifica. I dettagli.

Nel mondo del tennis professionistico, la pressione e le aspettative possono raggiungere livelli straordinari, Jannik Sinner ne sa qualcosa. Gli atleti sono costantemente sotto i riflettori, con ogni loro mossa analizzata e discussa. In questo contesto, affrontare una squalifica per doping rappresenta una delle prove più ardue per un tennista.

Jannik Sinner
Jannik Sinner

Il supporto durante la sospensione

Jannik Sinner, giovane campione italiano e attuale numero uno al mondo, ha recentemente vissuto un periodo turbolento nella sua carriera. Dopo aver ottenuto successi significativi, tra cui la vittoria agli Australian Open, Sinner si è trovato al centro di una controversia legata a un test antidoping positivo al clostebol, una sostanza proibita. Questo evento ha scosso non solo il giocatore, ma l’intero panorama tennistico internazionale.

La notizia del test positivo ha sollevato numerose domande e speculazioni. Come poteva un atleta del calibro di Sinner trovarsi in una simile situazione? Le indagini hanno rivelato che la presenza della sostanza nel suo organismo era dovuta a una contaminazione accidentale. Il suo fisioterapista, nel trattare una propria ferita con uno spray contenente clostebol, ha inavvertitamente trasferito la sostanza a Sinner durante un massaggio. Questa spiegazione, sebbene plausibile, non ha impedito l’avvio di un procedimento disciplinare.

La World Anti-Doping Agency (WADA) ha inizialmente richiesto una squalifica più lunga, ma dopo approfondite discussioni e considerando le circostanze attenuanti, si è giunti a un patteggiamento. Sinner ha accettato una sospensione di tre mesi, una decisione che, sebbene difficile, è stata vista come il “male minore” per poter tornare a competere nel circuito il prima possibile.

Affrontare una squalifica non è solo una questione professionale, ma anche personale. Sinner ha confessato di essersi sentito “fragile” all’arrivo della squalifica:
“Quando è arrivata la squalifica a Doha, mi sono sentito fragile. Ma le persone che mi sono vicine mi hanno sollevato, mi hanno aiutato a capire. Però è stata molto dura.”

Durante questo periodo, ha riflettuto molto anche sul suo rapporto con il sistema e con le decisioni prese:
“Io non ero tanto d’accordo, alla fine si deve scegliere il male minore, anche se è un po’ ingiusto quello che sto passando. Ma poteva andare peggio, con un’ingiustizia ancora maggiore.”

Preparazione al ritorno nel circuito

Sebbene il percorso non sia stato facile, il tennista altoatesino si è mostrato determinato a rientrare. Ha espresso fiducia e speranza:
“Sono successe cose che non mi aspettavo… Ci ho messo un po’ a ritrovarmi, sono successe altre cose difficili fuori dalla sospensione. Però sono qui, non vedo l’ora di tornare. Conto alla rovescia? Lo faccio dal primo giorno di sospensione…” Come riportato da ansa.it

Con una nuova consapevolezza e il supporto delle persone a lui care, Sinner è pronto a tornare nel circuito. Il suo rientro è atteso con entusiasmo, e i tifosi non vedono l’ora di rivederlo in campo, più forte e determinato che mai.

Leggi anche
Ferrari, un GP del Giappone da dimenticare: tra illusioni e realtà, servono risposte

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 6 Aprile 2025 18:23

Ferrari, un GP del Giappone da dimenticare: tra illusioni e realtà, servono risposte

nl pixel