La WADA potrebbe ricorrere al TAS di Losanna riguardo alla positività di Jannik Sinner a un metabolita del Clostebol.
La vicenda di Jannik Sinner ha catturato l’attenzione del mondo del tennis dopo la notizia della sua positività a un metabolita del Clostebol, una sostanza vietata. Nonostante il giocatore sia stato assolto dall’accusa di doping, la situazione resta in evoluzione, soprattutto con l’intervento della WADA (World Anti-Doping Agency). L’agenzia mondiale antidoping ha recentemente annunciato di star valutando la possibilità di presentare un ricorso. Una decisione che potrebbe avere conseguenze significative per il giovane tennista italiano.
La WADA e il ricorso al TAS di Losanna
Secondo quanto riportato, la WADA ha confermato attraverso un portavoce all’agenzia di stampa DPA (Deutsche Presse-Agentur) che sta attentamente esaminando la documentazione relativa al caso di Jannik Sinner. Questa decisione sarà presa entro il 6 settembre, data entro la quale la WADA e NADO Italia hanno il diritto di presentare un ricorso. Se la WADA decidesse di procedere, il caso verrebbe portato davanti al TAS di Losanna, l’ultimo grado di giudizio per le controversie sportive.
L’eventualità di un ricorso solleva interrogativi interessanti, dato che due dei tre esperti coinvolti nella sentenza dell’ITIA (International Tennis Integrity Agency) fanno parte di laboratori della stessa WADA. Un terzo esperto ha collaborato in passato con l’agenzia. Questo potrebbe rendere più complicato il percorso verso un ricorso. Considerando che l’assoluzione di Sinner si basa anche sulla valutazione di esperti affiliati alla WADA stessa. Inoltre, la quantità di sostanza rilevata è stata giudicata insufficiente a migliorare le prestazioni atletiche.
Possibili conseguenze per Jannik Sinner
Anche se la WADA o NADO Italia decidessero di presentare un ricorso, Jannik Sinner potrebbe continuare a competere fino a una sentenza definitiva del TAS. Questo scenario ricorda il caso di Sara Errani, la tennista italiana che nel 2018 fu coinvolta in una situazione simile. Dopo una serie di ricorsi e sentenze, Errani subì una seconda squalifica, più lunga e separata nel tempo rispetto alla prima, originariamente di soli due mesi. L’incertezza e i ritardi legali generarono confusione e frustrazione nel mondo del tennis.