Julian Assange: arriva la decisione del tribunale di Londra

Julian Assange: arriva la decisione del tribunale di Londra

Julian Assange ottiene il diritto di appello contro l’estradizione negli USA: la decisione dell’Alta Corte di Londra.

Julian Assange, co-fondatore di WikiLeaks, ha segnato una vittoria significativa nella sua lunga battaglia legale contro l’estradizione negli Stati Uniti.

I giudici dell’Alta Corte di Londra hanno deciso di permettere all’imputato di fare appello contro la decisione di estradarlo. Quindi, aprendo la strada ad un ulteriore esame delle sue preoccupazioni legali.

La decisione dell’Alta Corte di Londra

A marzo, come ha sottolineato IlGiornale.it, l’Alta Corte di Londra aveva parzialmente accolto l’appello di Assange, rinviando la decisione definitiva alla giornata di oggi.

La corte ha ora stabilito che le preoccupazioni del team legale di Assange riguardo a un potenziale processo ingiusto negli Stati Uniti non sono infondate.

I giudici hanno riconosciuto il rischio che il co-fondatore di WikiLeaks possa affrontare una condanna severa. Con pene che potrebbero arrivare fino a 175 anni di carcere per la pubblicazione di circa 700.000 documenti segreti relativi ad attività militari e diplomatiche degli Stati Uniti.

Gli avvocati difensori hanno sostenuto che le condizioni di detenzione e il trattamento legale negli Stati Uniti potrebbero violare i diritti umani del loro assistito.

La corte ha accolto queste preoccupazioni, riconoscendo che la situazione legale di Assange richiede una revisione più approfondita.

Il supporto ad Julian Assange

Il caso di Julian Assange ha attirato l’attenzione e il supporto di numerosi leader politici e organizzazioni internazionali.

Kristinn Hrafnsson, caporedattore ad interim di WikiLeaks, ha sottolineato il crescente sostegno politico per Assange. Include il primo ministro australiano Anthony Albanese e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha recentemente aperto alla possibilità di concedere la grazia ad Assange, rispondendo positivamente alle sollecitazioni del governo australiano di terminare l’azione penale contro di lui.

Stella Assange, moglie di Julian, ha espresso speranza che suo marito possa partecipare di persona al prossimo processo, nonostante non fosse presente in aula durante l’ultima udienza.

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