Incontro Ricardo Kakà-Milan: ecco i possibili scenari, dalla suggestione di rivederlo in campo alla nuova vita da allenatore.
Confermato l’incontro anche da parte del Milan, cresce l’attesa per capire cosa uscirà dal confronto tra Marco Fassone, uomo-immagine della nuova epoca rossonera dopo la cessione del club da parte di Silviio Berlusconi, e Ricardo Kakà, uno dei massimi esponenti della storia recente del Milan, testimone e protagonista indiscusso del grande Diavolo, quello ancora in grado di vincere in Italia e in Europa.
Ricardo Kakà, un ritiro… con il giallo
Comunicata la decisione di non voler rinnovare con Orlando, Ricardo Kakà ha parlato nelle scorse settimane del suo futuro, dichiarando di voler seguire le orme di Zinedine Zidane: “Mi piacerebbe fare come ha fatto Zidane, ha smesso di giocare, si è preso del tempo per sé, ha visto che gli piaceva allenare e ha cominciato a fare la gavetta nel settore giovanile. Potrei fare anche io come lui“.
L’addio vero e proprio al calcio giocato è arrivato con un punto interrogativo, una comunicazione decisamente meno netta e convinta rispetto a quella data poco tempo prima di lui da Andrea Pirlo: “Continuare a giocare? Non trovo più piacere a giocare a calcio e in più sento dolore ogni volta che finisco una partita – aveva rivelato Kakà. Il mio corpo ne risente molto. Ho 35 anni ed è sempre molto dura recuperare dai problemi fisici“.
Poi il leggero cambio di rotta e la correzione del tiro: “Non ho un contratto con nessun club, ma mi sento ancora un calciatore, e nelle prossime settimane deciderò il mio futuro“.
Kakà al Milan… per fare cosa?
L’unica certezza è legata al Milan, club in cui Kakà ha sempre sognato di fare ritorno. Adesso resta da capire in quale vesti possa tornare il brasiliano.
Il primo scenario, quasi suggestivo in realtà, è che il Pallone d’Oro brasiliano nonostante i trentacinque anni di età si rimetta gli scarpini ai piedi e viva all’interno dello spogliatoio da calciatore. Questo non significa che debba giocare con continuità o che debba rappresentare un ulteriore problema per Montella (come se ne avesse pochi): questo significherebbe consegnare alla squadra un leader indiscusso e riconosciuto da tutti, uno che potrebbe prendersi la fascia e interrompere ogni discussione, uno che potrebbe insegnare a tutti, nessuno escluso. Un milanista davvero vincente. Il tutto avrebbe anche un suo senso ad essere sinceri…
Lo scenario numero due è legato al discorso avviato da Fassone e Mirabelli questa estate e di fatto mai portato a termine. La dirigenza rossonera pensa che sia necessario inserire nei quadri societari una bandiera milanista, un Javier Zanetti della situazione tanto per guardare in casa Inter. In questo caso bisognerebbe accordarsi sui compiti e sul ruolo effettivo di Kakà.
Terzo e ultimo scenario è legato al desiderio del brasiliano di continuare a vivere il campo, ma dall’altra parte della barricata. Partendo dal Settore Giovanile rossonero, Ricardo Kakà potrebbe iniziare dal Milan la sua carriera da allenatore.