Klaus Davi svela dettagli scioccanti sulla se**ualità nella ‘ndrangheta durante un’intervista da Giuseppe Cruciani a La Zanzara.
Dopo essersi ripreso da un malore che lo ha costretto al ricovero in ospedale, Klaus Davi è tornato a far parlare di sé, ospite del programma radiofonico La Zanzara condotto da Giuseppe Cruciani. Il giornalista e sociologo, come riportato da Leggo, ha rivelato dettagli in merito alla “se**ualità” maturate nel corso delle sue inchieste sulla ‘ndrangheta. Ecco, a seguire, le sue dichiarazioni.

L’apertura dell’Israele verso la comunità LGBTQ+
Nel corso della stessa intervista La Zanzara condotto da Giuseppe Cruciani, aggiunge il Leggo, il giornalista Klaus Davi ha anche voluto parlare della condizione delle persone LGBTQ+ in Israele. “E’ una grande democrazia che tutela tutti. Ogni anno mezzo milione di omosessuali, lesbiche, trans partecipano ai Gay Pride disseminati nel paese (perfino a Gerusalemme), un terzo provenienti dai paesi arabi dove vengono impiccati per il solo fatto di essere gay“, ha affermato l’opinionista e sociologo.
“Quelli della ‘ndrangheta sono soprattutto passivi”
Klaus Davi, noto per le sue indagini giornalistiche nel mondo della criminalità organizzata, ha dichiarato apertamente: “Quelli della ‘ndrangheta sono soprattutto passivi. Tra quelli che ho intervistato io, ti assicuro che la metà sono almeno bisessuali“. Un’affermazione che ha suscitato sorpresa e anche qualche critica sui social.
Secondo il giornalista, riporta Leggo, la lunga detenzione cui molti appartenenti alla ‘ndrangheta sono sottoposti gioca un ruolo chiave: “Passano decenni in carcere. Una volta usciti, però, continuano“. Inoltre, collega questa tendenza a una caratteristica culturale profonda della ‘ndrangheta stessa: “La ‘ndrangheta è fa**ocratica. Questa cosa tradotta se**ualmente, ti posso assicurare, porta alla bisessualità”.
Infine, come aggiunto da Fanpage, il giornalista ha anche sostenuto che questo dettaglio emergerebbe chiaramente dalle intercettazioni: “Anche nelle intercettazioni viene fuori, è come scoprire l’acqua calda, non c’è nulla di nuovo“.