Sono trascorsi 15 anni dalla morte della giovane Meredith Kercher. Amanda Knox dice che poterà questa cicatrice per sempre con sé.
Dopo quindici anni, si conclude la pena di Rudy che lo vedeva come principale indiziato dell’omicidio Kercher. Il caso dell’omicidio di Meredith Kercher, coinvolse Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede. Quest’ultimo, sarebbe appena uscito dal carcere. Lo scorso agosto è terminata la pena di Rudy Guede, ritenuto responsabile dell’omicidio di Meredith Kercher, una studentessa inglese.
La versione di Sollecito
Ma nonostante sia arrivata l’assoluzione definitiva nei confronti di Amanda Knox, la donna non ha mai dimenticato gli anni trascorsi in carcere per essere stata accusata d’aver commesso l’omicidio di Meredith Kercher. Durante questi ultimi 15 anni la Knox si è sposata ed ha avuto una figlia, che oggi ha 15 mesi.
I principali indagati erano Knox e Sollecito. Raffaele Sollecito, durante l’interrogatorio disse agli inquirenti di aver passato la notte a casa sua con Knox. Lì avevano guardato un film e fumato marijuana, ma non sapeva dire se Amanda fosse rimasta con lui tutta la notte, in quanto ad un certo punto si era addormentato. Però, nel verbale che firmò c’era scritto che la giovane era uscita di casa.
Queste le dichiarazioni di Knox: “Tutti mi urlavano e dicevano che mi avrebbero messo in prigione. La polizia mi ha suggerito di dire che Meredith subì una violenza per farmelo dire mi hanno picchiata. Mi hanno picchiata due volte per farmi dire un nome che io non potevo dare: Patrick (…) Non sapevo se il congolese fosse l’assassino perché io non ero in quella casa, ma lo hanno arrestato perché io ho fatto il suo nome, gli agenti volevano testimoniassi contro di lui ma questa cosa non mi piaceva”.
“Soffro ancora lo stigma di una falsa accusa”
Ha intrapreso una brillante carriera come scrittrice, autrice e conduttrice. Ma nel suo cuore rimane comunque la cicatrice del passato, dei trascorsi nel carcere. Un peso che, a suo dire, non l’abbandonerà mai. “Soffro ancora lo stigma di un’accusa falsa: resterò per sempre la ragazza che è stata accusata di omicidio”. Sono queste le parole di Amanda Knox durante un’intervista rilasciata al settimanale “Oggi”.
E prosegue: “Niente potrà restituirmi i quattro anni trascorsi senza motivo in carcere, e niente potrà cancellare il trauma che è stato inflitto alla mia famiglia, ai miei amici e a me”. Infine ha concluso: “Penso che, dopo 13 anni in galera, è probabile che Guede non sia più un pericolo per la società. Ma penso anche che il carcere non l’abbia rieducato. Una persona che continua ad accusare degli innocenti del delitto che lui stesso ha commesso, e che si rifiuta di concedere la verità a una famiglia devastata dal dolore resta un criminale”.