Siamo nuovamente a rischio emergenza idrica: lo spiegano gli esperti del meteo, facendo riferimento alle scarse precipitazioni.
L’emergenza idrica torna ad interessare l’Italia. Poco prima delle vacanze di Natale il Cordar aveva emesso un avviso in cui spiegava la situazione, mettendo in allerta tutti i comuni di un potenziale rischio siccità. A causa della siccità verificatasi nei primi sei mesi del 2022 e del caldo anomalo, una grave emergenza idrica ha interessato l’intera Italia e gran parte dell’Europa provocando numerosi danni, specie all’agricoltura.
Nonostante la siccità non sia stata il fattore principale a causare l’aumento dei prezzi dei beni alimentari, ha comunque contribuito a peggiorare la situazione in un anno già difficile. Il periodo delle piogge è iniziato, anche se le precipitazioni continuano ad essere poco consistenti.
Sulle montagne e sulle Alpi, che giocano un ruolo fondamentale nell’irrigazione della Pianura Padana, la pioggia scarseggia e le nevicate vale lo stesso discorso. Torna la preoccupazione della siccità. In questa situazione gli esperti del meteo annunciano che il numero di precipitazioni nevose – che in genere avvengono perlopiù in gennaio – è molto scarso.
Troppe poche precipitazioni tra aprile e ottobre
Il periodo compreso tra i mesi di aprile e ottobre, spiega Luigi Mariani dell’Università di Brescia, «è stato il più caldo in assoluto dopo il 2003. Al settentrione l’anomalia termica si è accompagnata a una sensibile anomalia negativa delle precipitazioni, tanto che per trovare un anno idrologico (1 ottobre 2021 – 31 settembre 2022) con precipitazioni simili a quelle del 2022 si deve ritornare al 1922».
E continua: «A livello del secolo, si registra una grande variabilità pluviometrica da un anno idrologico all’altro, con anni poveri di pioggia spesso seguiti da anni ricchi e viceversa. Tuttavia, le precipitazioni sul Nord Italia non sono in calo ma grossomodo stazionarie: se vogliamo restare ai numeri e non alle percezioni, non si può in alcun modo parlare di un accentuarsi degli anni a piovosità scarsa nei decenni più recenti e, con la sola eccezione del biennio 1944 – 1945 (particolarmente negativo e che restò nella memoria di molti), dal 1900 ad oggi non è mai accaduto che un’annata molto povera di pioggia sia seguita da un’altra annata anch’essa molto povera».