La Corea del Nord non cede il passo: “La vendetta contro gli USA sarà mille volte più grande”. Il ministro: “Armi nucleari solo contro gli Stati Uniti”
Continua il pericoloso gioco sul filo del rasoio, una lunga partita a scacchi che se sfociasse in una guerra tra la Corea del Nord e l’America non stupirebbe nessuno. Dopo le sanzioni comminate dall’ONU, il presidente americano Donald Trump ha avuto un lungo colloquio telefonico con il presidente sudcoreano Moon Jae-in, cui è seguita la pubblicazione di una nota congiunta in cui si afferma che “la Corea del Nord rappresenta una crescente minaccia, seria e diretta, contro gli Stati Uniti, la Corea del Sud e il Giappone, così come contro gran parte dei Paesi nel mondo“.
Il Segretario di Stato americano Rex Tillerson ha fatto sapere che gli Stati Uniti sono pronti a rivedere le proprie posizioni nel caso in cui la Corea del Nord mostrasse segnali di apertura, ossia cessasse i test missilistici.
La Corea del Nord rilancia la posta: “La vendetta contro gli USA sarà mille volte più grande”
La risposta nordcoreana dopo le sanzioni non si è lasciata attendere ed è arrivata tramite una nota ufficiale diramata dal regime: “La vendetta della Corea del Nord contro gli Stati Uniti per le dure sanzioni Onu sarà mille volte più grande“. Insomma, tutt’altro che disposta ad abbandonare il suo programma di sviluppo degli armamenti nucleari, la Corea del Nord sembra pronta al peggio.
“Le sanzioni sono il frutto di un odioso complotto degli Usa per isolare e soffocare la Corea del Nord”, prosegue il presidente nordcoreano Pyongyang nel suo comunicato. “Le misure – assicura – non costringeranno mai il Paese a trattare sul suo programma nucleare”.
Nord Corea, il ministro Ri Yong Ho: “Severa lezione agli Usa”
A rincarare la dose ci ha pensato il ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong Ho, che ha dichiarato: “Siamo pronti a dare agli Stati Uniti una severa lezione con la nostra forza nucleare strategica”. Poi la precisazione: la Corea del Nord non vuole utilizzare le proprie armi nucleari contro altri Paesi, a meno che qualcuno di essi non decida di unirsi all’iniziativa americana. La responsabilità della crisi nella penisola coreana – secondo il regime – è soltanto degli Usa. Tra le altre cose, il ministro Ri Yong Ho ha sottolineato che Pyongyang non metterà sul tavolo dei negoziati il suo arsenale nucleare.