La Guerra Iran-Iraq scoppia il 22 settembre 1980. Il conflitto ha il casus belli nello sconfinamento delle truppe di Saddam Hussein nel Khuzestan. Le armi cesseranno dopo 8 anni e oltre un milione di morti.
Il 22 settembre 1980 scoppia la Guerra Iran-Iraq. Un conflitto violento, durato ben otto anni, che si concluse praticamente con un nulla di fatto ma che lasciò a terra oltre un milione di morti.
Guerra Iran-Iraq, il casus belli
La scintilla che fece suonare le armi fu una disputa sul confine tra i due Paesi, regolato in precedenza da un trattato siglato da Reza Pahlavi e al-Bakr. Tuttavia, il successore di quest’ultimo, Saddam Hussein, sconfessò l’accordo, rifacendosi ai confini ottomani. Allo stesso tempo, l’Iran avrebbe desiderato annettersi tutto l’Iraq meridionale, a predominanza sciita. Così, il 22 settembre 1980 le truppe irachene varcarono il confine, determinando l’inizio dello scontro militare.
Gli schieramenti e le alleanze
Il conflitto riavvicinò gli Stati Uniti a Baghdad, in funzione anti-khomeinista. Allo stesso tempo, ci fu la vendita di armi illegali a Teheran (Irangate). Gran parte dei Paesi musulmani appoggiò Saddam Hussein. L’Unione Sovietica sostenne direttamente l’Iraq ma anche l’Iran, attraverso la Siria.
Il conflitto
Dopo i primi, brucianti successi da parte dell’esercito iracheno, la guerra si trasformò in un’estenuante guerra di posizione e in un reciproco bagno di sangue. L’Onu richiamò all’ordine più volte entrambi i governi, ma il cessate il fuoco non fu decretato prima del 20 agosto 1988.