La nuova clamorosa mossa di Giorgia Meloni: cosa farà il governo

La nuova clamorosa mossa di Giorgia Meloni: cosa farà il governo

Come il governo Meloni intende modificare l’Autonomia differenziata a seguito della bocciatura parziale della Consulta.

La recente sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato parti significative della riforma sull’Autonomia differenziata ha sollevato un ampio dibattito politico e istituzionale, questa bocciatura ha messo in evidenza alcune criticità della norma promossa dalla Lega e sostenuta dal governo Meloni, sottolineando la necessità di apportare modifiche che rendano la legge pienamente conforme alla Costituzione.

Il ritorno del testo in Parlamento, dunque, appare inevitabile e avrà un impatto diretto sul futuro del referendum previsto per il 2025.

Giorgia Meloni

Le modifiche previste dal governo Meloni

In seguito alla sentenza, il governo Meloni ha cercato di mantenere un atteggiamento propositivo, minimizzando l’impatto delle osservazioni della Consulta e affermando di voler procedere con gli adeguamenti necessari.

Secondo quanto dichiarato da Matteo Salvini, l’Autonomia differenziata è stata giudicata costituzionalmente legittima, pur richiedendo alcuni emendamenti. Il ministro agli Affari regionali, Roberto Calderoli, ha annunciato l’intenzione di introdurre una “legge delega ad hoc” per i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni), uno dei punti centrali che ha suscitato le perplessità della Corte.

Alcuni aspetti, tuttavia, richiederanno una riscrittura più profonda delle procedure, con l’obiettivo di garantire un maggiore coinvolgimento del Parlamento nelle decisioni. Questo lavoro, che secondo il ministro della Giustizia Nordio potrebbe richiedere mesi o anni, sarà fondamentale per evitare ulteriori bocciature.

Quali saranno i tempi per le modifiche

I tempi previsti per l’approvazione delle modifiche non saranno brevi. Calderoli ha ipotizzato che il processo di riscrittura potrebbe concludersi entro la fine del 2025. Nel frattempo, è probabile che il referendum sull’Autonomia differenziata venga sospeso o modificato in attesa della nuova formulazione della legge. La sentenza della Consulta, infatti, potrebbe rendere non più attuali i quesiti referendari, costringendo la Corte di Cassazione a intervenire per valutarne l’ammissibilità.

Se da un lato il governo intende proseguire con determinazione verso la realizzazione del progetto, dall’altro dovrà confrontarsi con la complessità delle modifiche richieste e con l’opposizione parlamentare. La sfida, quindi, sarà quella di trovare un equilibrio tra le esigenze regionali, il rispetto della Costituzione e la stabilità politica del governo stesso.