Giorgia Meloni risponde alle critiche del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, evidenziando le contraddizioni del suo attacco.
Nel corso di un comizio tenutosi in Emilia Romagna per la chiusura della campagna elettorale, Giorgia Meloni ha risposto duramente al sindaco di Bologna, Matteo Lepore, sottolineando le presunte incoerenze delle sue critiche. Lepore aveva recentemente accusato il governo di aver “inviato 300 camice nere” a Bologna dopo le tensioni scoppiate in città.
La Premier, senza mezzi termini, ha ribattuto: “Se io fossi la picchiatrice fascista che il sindaco Lepore dice, allora non dovrebbe chiedermi collaborazione. Un po’ di coerenza sindaco, un po’ di coerenza”.
Le accuse di Lepore e la replica di Meloni
Secondo Lepore, la presenza governativa durante le recenti tensioni a Bologna avrebbe rappresentato una sorta di militarizzazione della città, ma Meloni ha rifiutato categoricamente questa narrazione. “Il Pd dice che non ho il coraggio di venire a Bologna, l’altra settimana diceva che non avevo il coraggio di incontrare i sindacati. Io – riprende la premier – ho il coraggio di fare tutto quello che faccio perché posso dare conto delle mie posizioni”, ha affermato il Premier, enfatizzando come il suo operato sia trasparente e pronto a qualsiasi sfida.
Meloni ha sottolineato l’importanza di mantenere un dialogo aperto, ma non ha nascosto la delusione verso chi, a suo dire, tenta di sfruttare i momenti di crisi per fare propaganda politica.
Fondi per l’alluvione: la verità sui 6,5 miliardi
Tra i temi caldi sollevati durante il comizio, Meloni ha affrontato le critiche relative alla gestione dei fondi per l’alluvione in Emilia Romagna. “Dicono che da Roma non è arrivato un euro per l’alluvione, ma è falso. Abbiamo stanziato 6,5 miliardi. I soldi ci sono e vanno spesi velocemente”, ha chiarito. Meloni ha accusato i detrattori di alimentare disinformazione con l’unico obiettivo di screditare il governo e incrementare il consenso elettorale in vista delle imminenti elezioni. Come riportato da liberoquotidiano.it
Le dichiarazioni di Giorgia Meloni fanno parte di una strategia comunicativa volta a ribattere alle accuse della sinistra, che sembra, come sottolinea anche il centrodestra, intensificare i toni con l’avvicinarsi del voto. La premier ha evidenziato che gli attacchi spesso non sono sostenuti da fatti concreti, ma piuttosto da tentativi di destabilizzare il dibattito pubblico.