La Repubblica – La clausola nel contratto di Vincenzo Montella e il rischio esonero.
Giorni di confusione in casa Milan dove, dopo la sconfitta contro la Sampdoria, le critiche dei tifosi e l’intervento a gamba tesa della società ha dato una bella scossa in quel di Milanello. In attesa del verdetto del campo, al momento l’unico risultato tangibile – e inaspettato – è stato l’allontanamento di Marra, storico preparatore atletico al seguito di Vincenzo Montella. Nel calcio odierno magari la decisione in sè non lascia stupiti, sono divorzi che accadono anche con una certa frequenza, ma a stupire è stata la tempistica: nel pieno della bufera mediatica e a stagione già in corso. Di fatto una decisione, quella presa da Montella, che si colloca al confine tra il genio e la follia. In conferenza stampa alla vigilia della sfida di Europa League con il Rijeka l’Aeroplanino ha rimesso al piede gli scarpini e ha dribblato abilmente le domande più dirette sulla decisione di interrompere il rapporto lavorativo con Marra, punto su cui ha provato a far luce La Repubblica. Stando a quanto riportato dal quotidiano, la divergenza tra Montella e Marra sarebbe nata dalla volontà dell’allenatore di ridurre le sedute integrate, ossia quelle sedute durante le quali tattica, tecnica e atletica si mescolano.
La clausola sulla testa di Vincenzo Montella
Il tecnico rossonero ha capito bene che con la nuova dirigenza non si scherza e non si perde tempo. Servono risultati immediati e certezze su cui fondare il futuro. Come noto, infatti, la qualificazione alla prossima edizione della Champions League è un tassello fondamentale per la dirigenza e un traguardo imprescindibile per l’allenatore se vuole proseguire la sua avventura sulla panchina rossonera. Qualora non dovesse centrare l’obiettivo prefissato a inizio stagione, per Montella sarà esonero. Clausola dixit…