La Russa sicuro sul futuro di Giorgia Meloni e il bis al Governo
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La Russa si sbilancia: la “profezia” su Meloni: deciso il futuro

Ignazio La Russa

La Russa si è espresso in merito al futuro della Meloni, in una vera e propria profezia della quale sembrerebbe essere abbastanza sicuro.

Dopo essere uscito allo scoperto su libertà e democrazia, La Russa si è pronunciato su un’altra questione molto importante. Questa volta, esprimendosi con un tono che sa quasi di profezia. La sua “previsione” riguarda infatti il futuro della Meloni al governo, con una piccola chiosa sul Quirinale.

In un’intervista rilasciata a Repubblica e riportata anche da Open, il presidente del Senato ha parlato anche di riforma della giustizia e dei recenti cori fascisti. Due tematiche di grande attualità, che hanno inevitabilmente condizionato l’opinione pubblica.

Ignazio La Russa
Ignazio La Russa – newsmondo.it

La Russa e la previsione sulla Meloni

In merito alla previsione sulla Meloni al governo, il presidente Ignazio La Russa ha dichiarato quanto segue: “I risultati del governo presuppongono almeno un bis. Ne sono convinto“. Il parlamentare si è poi espresso sulla priorità data al premierato: “Se c’è la volontà politica, si può fare. Se poi non ci si arriva, c’è la legge elettorale. Però penso che la volontà ci sia, è nel programma. È la forza di questo governo realizzare ciò che ha promesso. Con il premierato sarà necessario adeguare anche la legge elettorale“.

Così, secondo le previsioni del presidente, al “Meloni I” seguirà quasi certamente un “Meloni II“, stando a ciò che i risultati ottenuti dal governo fanno presagire. Riguardo all’ambita carica in Quirinale, La Russa ha mantenuto la sua solita certezza: “Dimenticatevi che lo voglia fare, la conosco. Ci abbiamo anche scherzato sopra. Non ci pensa proprio, neanche lontanamente“. Difficile quindi vedere la premier Meloni in carica al Colle.

Sul referendum e i cori fascisti

In merito al referendum sulla giustizia, sul quale si è detto favorevole, La Russa ha dichiarato ciò: “La parte meno importante è proprio la separazione delle carriere. Forse si poteva puntare di più sulla seconda parte, quella che cambia il Csm e lo assoggetta al sorteggio. L’ho detto l’altro giorno a Nordio, a pranzo. Capisco che la separazione è simbolica, ma conta meno del resto. Il vero obiettivo, mi ha confermato, è limitare le correnti con il sorteggio e assoggettare i giudici a un controllo disciplinare terzo“.

Per quanto riguarda invece i cori fascisti, queste sono state le parole del presidente del Senato: “FdI esiste da 13 anni. Di questi episodi, quanti? Due? Cinque? Mai i nostri giovani hanno impedito ad altri di parlare in scuole o Università. Mai hanno aggredito agenti o, che io sappia, avversari politici. Sono solo episodi di folklore neofascista sbagliati e utili solo ai nostri avversari“.

Concludendo, ha detto poi: “Io non voglio impiccare nessuno, ma voglio spiegare a questi ragazzi che la reazione a questo antifascismo violento o di maniera non può essere il folklore neofascista. È quello che ci disse Almirante già nel 1979. Sarebbe sbagliato, da stupidi e controproducente, ci spiegò, continuare a usare nostalgie, canzoni e segni distintivi del fascismo nelle nostre sedi. Allora come oggi è al futuro che bisogna saper guardare“.

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ultimo aggiornamento: 5 Novembre 2025 10:56

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