La Russa, tensione alle stelle: "Dobbiamo fermare qualsiasi piccola escalation prima che diventi troppo tardi"
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La Russa, tensione alle stelle: “Dobbiamo fermare qualsiasi piccola escalation prima che diventi troppo tardi”

Ignazio La Russa

Ignazio La Russa avverte sul rischio di escalation di violenza nei cortei, richiamando il caso Ramelli e invitando al dialogo.

Negli ultimi giorni, le tensioni sociali legate ai cortei e alle manifestazioni sono state al centro del dibattito pubblico, culminando nelle dichiarazioni del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Durante la presentazione a Milano del libro “Il tempo delle chiavi” di Nicola Rao, La Russa ha espresso preoccupazione per il riemergere di episodi di violenza che richiamano eventi tragici del passato, come la vicenda di Sergio Ramelli, giovane militante ucciso negli anni ’70. “Dobbiamo fermare qualsiasi piccola escalation prima che diventi troppo tardi”, ha dichiarato, richiamando l’attenzione sulla necessità di un dialogo che eviti di alimentare tensioni.

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La Russa ha citato uno striscione esposto durante una manifestazione con la frase “pagherete tutto, pagherete caro”, considerandolo un segnale preoccupante del clima che si sta creando. Secondo il presidente del Senato, esiste il rischio che la violenza torni a diffondersi nelle piazze, esattamente come avvenne negli anni ’70, passando da semplici scontri verbali a una vera e propria escalation. “Non dobbiamo arrivare al latte versato – ha ammonito – dobbiamo fermarci prima”.

Ignazio La Russa
Ignazio La Russa

La necessità di abbassare i toni secondo La Russa

La Russa ha inoltre sottolineato che la responsabilità di abbassare i toni è di tutti, indipendentemente dall’appartenenza politica. “Non dobbiamo criminalizzare chi non c’entra, ma dobbiamo essere consapevoli che anche se si tratta di una minoranza tra i manifestanti, certe avanguardie possono scatenare la violenza”.

Le sue parole hanno trovato eco in Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, il quale ha esortato a mantenere un atteggiamento di equilibrio e di rispetto nei confronti delle forze dell’ordine, evidenziando come l’uso di “artifizi chimici” e altre forme di violenza non debba essere tollerato. “Tutti noi dobbiamo tenere conto anche dell’esperienza del passato e abbassare i toni”, ha dichiarato.

Il dibattito politico

Non sono mancate le reazioni dal mondo politico. Andrea Orlando, esponente del PD, ha commentato con scetticismo il paragone tra gli attuali eventi e gli anni di piombo, definendolo privo di senso. “La condanna dei violenti è sempre dovuta ma il paragone con gli anni di piombo non ha né capo né coda e serve alla destra per preparare altri interventi repressivi”, ha affermato Orlando.

Secondo lui, non esistono le stesse condizioni di massa a favore della violenza come nel passato. Tuttavia, ha avvertito del rischio che certe narrative vengano usate per giustificare “strumenti d’eccezione”.

L’appello generale resta quello di abbassare i toni e lavorare insieme per garantire un confronto pacifico, senza ricadere in vecchi schemi di odio e violenza.

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ultimo aggiornamento: 17 Novembre 2024 10:08

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