A causa di lavori di manutenzione al gasdotto che, passando per il Mar Baltico, trasporta il gas alla Germania, le forniture sono interrotte.
La Russia chiude momentaneamente le forniture di gas alla Germania, a causa di lavori di manutenzione programmati al Nord Stream 1. Secondo quanto stabilito, le forniture di gas dovrebbero ripartire il 21 luglio. L’interruzione è stata annunciata nella giornata di oggi, alle 6 di stamani.
Nonostante sia già stato stabilito il giorno in cui le forniture verranno ripristinate regolarmente, il timore è che, a causa dell’imprevedibilità del conflitto tra Russia e Ucraina, possa accadere che il ripristino del gas in Germania possa passare in secondo piano.
Difatti, è già accaduto precedentemente che lavori simili a quelli annunciati abbiano richiesto più tempo per il ripristino. Si ipotizza che tra le conseguenze legate alla chiusura dei condotti del gas da parte della Russia, possa esserci quella del razionamento delle forniture. Si tratta soltanto di un’ipotesi che, nel caso in cui il taglio delle forniture dovesse essere più grave del previsto, potrebbe concretizzarsi il prossimo autunno.
Difatti, la chiusura dei condotti del gas da parte della Russia ha causato un forte aumento del prezzo delle bollette. Si comincia a parlare della possibilità di razionamento del gas. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, ha spiegato all’Adnkronos: “Dobbiamo cominciare a considerare la possibilità di un razionamento, che è un’arma a doppio taglio da utilizzare con estrema delicatezza. Si tratterebbe però di un’azione importante che inizierà a calmierare i mercati”.
La preoccupazione è quella di prepararsi all’inverno, senza subire stangate. È necessario intervenire sulle bollette per tutelare le fasce più vulnerabili. Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni, si è detto abbastanza positivo in merito alla questione. Secondo Descalzi, il contratto stretto tra Italia e Algeria ci risparmierà dai razionamenti.
Descalzi ha dichiarato che grazie al contratto tra Italia e Algeria, l’Italia può trovare “la forza di trovare soluzioni. Il gas algerino è più che raddoppiato, in questo momento dà 64 milioni di metri cubi. Inoltre abbiamo il Tap, tutti gli Lng vanno al massimo”, ha concluso.
Il parere di Cingolani
Invece, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, sembra non essere così ottimista. Cingolani ha dichiarato che “abbiamo tutte le contromisure pronte“. E continua: “Bisogna essere rapidi ma non precipitosi. Sono 24 ore che la Russia ha annunciato una diminuzione nelle forniture. I motivi diminuzione si stabilizza o se è un evento, un episodio e in base a questo poi si prenderanno decisioni opportune”.
Secondo Roberto Cingolani, è ancora presto per capire quali saranno gli effetti del taglio del gas in un futuro così lontano. Difatti, ancora non sappiamo se il taglio delle forniture di gas da parte della Russia sia un provvedimento a lungo termine. Nonostante ciò, già a partire da questa settimana, potrebbero essere prese alcune decisioni in merito alla questione.