Vladimir Putin aveva minacciato più volte che non avrebbe rinnovato il contratto se non fossero stati rimossi i dazi sull’esportazione.
L’accordo sul grano tra Russia e Ucraina è ufficialmente scaduto. Le istituzioni di tutto il mondo attendevano una possibile intesa in queste ore ma invece il Cremlino ha fatto un passo indietro. Mosca vuole che le condizioni che ha posto come necessarie vengano rispettate. L’accordo sul grano, secondo tutti gli esperti, è fondamentale per evitare una crisi alimentare mondiale.
“L’accordo sul grano è stato interrotto – ha commentato il portavoce del governo di Mosca Dmitry Peskov -. Non appena la parte che riguarda la Russia sarà completamente rispettata, torneremo immediatamente alla sua attuazione“. Il Cremlino, infatti, vuole che vengano completamente rimossi “gli ostacoli” alle esportazioni russe di cereali e fertilizzanti.
Le minacce di Putin
La notizia del mancato rinnovo dell’intesa sul grano non è di certo un fulmine a ciel sereno. Vladimir Putin, infatti, ha minacciato più volte il resto del mondo sul fatto che non avrebbe firmato alcun accordo se prima non fossero stati rimossi i dazi sull’esportazione dalla Russia.
Questa intesa è fondamentale per evitare una crisi alimentare che complicherebbe la situazione soprattutto per il continente africano, dipendente dalle esportazioni di cereali ucraini. “Il prezzo lo pagheranno i Paesi in via di sviluppo“, queste le parole del segretario di Stato americano Antony Blinken.