La Russia non risente della stretta occidentale: ecco come
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Direttore: Alessandro Plateroti

La Russia non risente delle sanzioni perché aiutata da altri Stati: ecco quali

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Le sanzioni occidentali non hanno intaccato più di tanto l’economia e le esportazioni della Russia e questo grazie ai paesi amici.

Nonostante la stretta dell’Europa e degli Stati Uniti all’economia, la Russia è abbastanza stabile e sembra non aver risentito sul piano delle esportazioni di greggio e gas nonostante l’embargo e il price cap deciso dall’Occidente. Secondo un’indagine del New York Times, infatti, a favorire la crescita economica del paese aggressore sono stati i cosiddetti paesi amici, su cui Putin ha fatto affidamento dall’inizio della guerra.

Se dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha mosso l’Occidente con una condanna ferma imponendo sanzioni economiche, molti paesi vicini e alleati di Mosca sono rimasti fedeli al Cremlino e hanno contribuito a riempire quel vuoto lasciato dagli importatori europei e occidentali. Già è emerso quanto sia stato importante il ruolo di Cina e India in questo contesto. Da quasi un anno, dall’inizio della guerra, le esportazioni di greggio e gas che prima erano dirette verso l’Europa hanno deviato i flussi verso i giganti asiatici.

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I Paesi amici che fanno crescere l’economia russa

Ma non solo, sono rimasti fedeli alla Russia anche le ex repubbliche sovietiche satellite come Bielorussia, Kazakhstan e Kirghizistan. Un ruolo jolly, per non dire ambiguo, invece è giocato dalla Turchia che ha continuato a far affari con la Russia pur ponendosi come mediatore con l’Occidente. Questi paesi non hanno contribuito soltanto ad aumentare il Pil e a far bilanciare le esportazioni, ma anche a rifornire la Russia di tutto quello che non possono acquistare a causa delle sanzioni occidentali dai generi alimentari agli smartphone, dalle lavatrici ai semiconduttori.

Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha dichiarato di aspettarsi che l’economia russa cresca dello 0,3% quest’anno, rispetto alla precedente stima di una contrazione del 2,3%. Alcuni analisti considerano questi livelli addirittura pre-guerra. Inoltre, il Fondo ha affermato di aspettarsi che il volume delle esportazioni di greggio russo rimanga relativamente forte nonostante il price cap e che il commercio russo continui a essere reindirizzato verso paesi che non hanno imposto sanzioni.

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ultimo aggiornamento: 1 Febbraio 2023 10:23

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