Strage in diretta social, era programmata da mesi

Strage in diretta social, era programmata da mesi

La strage avvenuta a New York al Tops Friendly Market era stata preparata da mesi. Il ragazzo 18enne aveva curato tutto nei dettagli.

Payton Gendron, è il ragazzo di 18 anni che nella giornata di sabato 14 maggio, ha compiuto una strage a Buffalo, uccidendo 10 persone all’entrata di un supermercato. La strage è avvenuta a sangue freddo, in pieno giorno. Il 18enne ha ucciso con un fucile dieci persone appartenenti alla comunità nera.

Prima di compiere il folle gesto, Payton Gendron avrebbe avviato una diretta su Twitch, e dopo aver imbracciato il fucile si sarebbe diretto verso le vittime. Attualmente si indaga per crimini d’odio razziale. L’assalto al supermercato, secondo quanto emerso dalle indagini ancora in corso, sarebbe stato pianificato da mesi. Lo si può vedere dai post condivisi dal ragazzo sulla sua pagina, in cui dichiara il suo intento di difendere “i bianchi”. Tra i post pubblicati, uno in particolare con scritto “La popolazione bianca diminuisce” fa pensare ad un crimine raziale.

Joseph Gramaglia, il capo della polizia di Buffalo, Payton Gendron, è arrivato l’8 marzo a Buffalo ed è andato per ben tre volte al supermercato. Il ragazzo è stato avvistato alle 12, alle 14 e alle 16 nei pressi del supermercato Tops. Nella giornata di sabato ha compito l’attacco.

Il manifesto sui social di Payton

Sempre tra i messaggi postati sui social, il ragazzo ha scritto di una “guardia di sicurezza nera armata”. In un messaggio pubblicato due giorni dopo, il ragazzo ha scritto che “dovrà uccidere questa guardia di sicurezza di Tops” e che “spera che quest’ultima non lo uccida e non lo ferisca”. Nell giornata di sabato, durante l’attacco, una guardia in pensione è stata colpita da Payton Gendron ed è stata ferita a morte.

Il ragazzo avrebbe postato sui social un manifesto di ben 180 pagine, in cui si descriveva “semplicemente un uomo bianco che cerca di proteggere e servire la mia comunità, il mio popolo, la mia cultura e la mia razza”.