Referendum Ucraina: Lavrov offre protezione ai territori annessi

Referendum Ucraina: Lavrov offre protezione ai territori annessi

Il Ministro russo Sergey Lavrov dichiara che le regioni ucraine, territorio di referendum per annessione alla Russia, saranno protette.

“Piena protezione” da parte di Mosca in caso di esito positivo del voto, in relazione alle regioni ucraine in cui si sta svolgendo il referendum per l’annessione degli stessi territori alla Federazione russa.

Il capo della diplomazia russa lo dichiara nel corso di una conferenza stampa organizzata a New York dopo il suo discorso all’Assemblea Generale dell’ONU, rimarcando che quei territori verranno difesi da ogni tentativo di riconquista da parte dell’Ucraina.

Mosca

Mosca ha dipinto i referendum nelle autoproclamate repubbliche di Lugansk e di Donetsk e nelle regioni di Zaporizhzhia e di Kherson, come passaggio fondamentale per l’autodeterminazione dei cittadini che vi risiedono, ma l’Ucraina e la comunità internazionale considerano quella consultazione una farsa organizzata dal Cremlino con un esito ovvio.

Vladimir Putin

“A seguito di quei referendum, la Russia ovviamente rispetterà l’espressione della volontà di quei cittadini che per molti lunghi anni hanno subito gli abusi del regime neonazista ucraino”, ha dichiarato Lavrov ai giornalisti. La Russia potrebbe valutato l’impiego di armi nucleari per difendere le regioni annesse? Il ministro ha affermato che tutto il territorio russo “è sotto la piena protezione dello Stato”. “Tutte le leggi, le dottrine, i concetti e le strategie della Federazione Russa si applicano a tutto il suo territorio”, ha detto, riferendosi anche alla dottrina russa sull’uso delle armi nucleari.

L’avvertimento di Lavrov segue quello esplicito dell’ex presidente Dmitry Medvedev, secondo cui qualsiasi arma nell’arsenale di Mosca, comprese le armi nucleari strategiche, potrebbe essere utilizzata per difendere i territori incorporati in Russia. Putin aveva anche promesso di utilizzare “tutti i mezzi a nostra disposizione”, comprese quindi le armi nucleari, per proteggere il Paese qualora l’integrità territoriale fosse stata minacciata.