Le condizioni per il Recovery fund: come devono essere investiti i soldi messi a disposizione dall’Unione europea.
Recovery fund, ora attenzione alle condizioni: gli ostacoli non sono tutti alle spalle. Al termine del Consiglio europeo l’Italia si assicura 209 miliardi circa, messi a disposizione dall’Ue. Come noto però i finanziamenti saranno accordati solo a fronte di piani nazionali efficienti, credibili e in linea con le indicazioni dell’Unione europea. Non è propriamente corretto parlare di condizioni, ma possiamo parlare di linee guida in qualche modo vincolanti. Tradotto, i soldi non possono essere spesi a piacimento, ma devono seguire il solco tracciato dalla Commissione europea.
I fondi a disposizione dell’Italia
Come detto, all’Italia vanno 209 miliardi circa, 82 a fondo perduto e 127 come prestiti. Per vedersi riconosciuti i soldi messi sul piatto dall’Ue l’Italia deve però presentare un piano di riforme che dovrà risolvere alcune delle criticità del sistema Italia.
Le ‘condizioni’ per il Recovery fund
Sono sostanzialmente quattro i pilastri del piano di rilancio: ambiente, digitalizzazione, transizione energetica e lavoro.
Per quanto riguarda l’ambiente l’Europa riprende e rilancia il Green New Deal, che punta a trasformare l’Europa in una realtà sostenibile, ad impatto zero. A questo concetto è legato quello della transizione energetica. Altro tassello fondamentale del piano è la digitalizzazione del Paese che deve interessare anche il mondo dell’istruzione.
Il quadro si completa con un intervento che possa andare a migliorare il mondo del lavoro e il livello di occupazione.
L’analisi del piano nazionale
Il piano nazionale sarà valutato dalla Commissione europea e dal Comitato economico e finanziario. Il nodo è legato al super freno di emergenza richiesto dall’Olanda che in casi eccezionali può portare alla contestazione e ad una nuova analisi del piano.