l programma televisivo “Le Iene” è tornato a parlare del caso della morte del giovane Daniele, e successivamente del suicidio del 64enne.
La famiglia del pensionato che aveva adescato in rete il giovane Daniele, vuole denunciare il programma televisivo “Le Iene”. Il 64enne responsabile del suicidio di Daniele, di 24 anni, è stato ritrovato privo di vita nella sua casa di Forlimpopoli. L’uomo era finito al servizio televisivo Le Iene per aver adescato e ingannato un 24enne, fingendosi una ragazza. Nonostante durante il servizio il suo volto fosse oscurato, in tanti lo avevano riconosciuto.
Durante il servizio, un inviato lo aveva intervistato in pieno centro del paese, chiedendogli per quale motivo si facesse chiamare Irene e chiedendogli conferma del fatto che avesse una relazione online con Daniele, il 24enne di Forlimpopoli.
La denuncia della famiglia del pensionato
Adesso, la famiglia del pensionato che nelle giornate tra sabato e domenica si è tolto la vita ingerendo un mix di farmaci, sta considerando di sporgere denuncia alla trasmissione televisiva “Le Iene”. Difatti, l’odio scatenato nei confronti dell’uomo in seguito all’intervista andata in onda in tv, potrebbe averlo istigato a togliersi la vita. L’avvocato della famiglia del pensionato, Pier Paolo Benini, ha asserito in merito alla vicenda: “È una cosa gravissima quella di cui il mio assistito è stato oggetto”.
Il servizio di Matteo Viviani
“Una tragedia nella tragedia”. È questo il titolo del servizio di ieri sera del programma televisivo “Le Iene”, accusato di aver istigato al suicidio il pensionato 64enne. Il servizio in questione è andato in onda otto giorni fa. Teo Mammucari e Belen Rodriguez hanno definito la vicenda “una doppia tragedia che ci lascia sgomenti”.
Poi è stato lanciato un servizio di Matteo Viviani, l’inviato che nel mese di settembre si è recato a Forlì per intervistare il pensionato – ormai suicida – di 64 anni. Durante il servizio è stata ripercorsa l’intera vicenda. Durante il servizio è emerso che la fittizia “Irene Martini”, aveva intrapreso altre relazioni con dei giovani oltre a Daniele.
Matteo Viviani ha rimarcato che la vicenda è “una tragedia nella tragedia” che “non solo non lascia indifferenti, ma ha colpito tutti. Perché a prescindere dalla lettura che ognuno può fare di questa storia si sta parlando della vita di un uomo, che a causa di un meccanismo perverso si era legata a quella di un altro uomo e ne ha seguito lo stesso tragico destino“.