La Cassazione ha depositato le motivazioni che, nell’ambito del processo sull’omicidio di Avetrana, hanno portato alla condanna all’ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano. L’omicidio di Sarah Scazzi è avvenuto nell’agosto del 2010.
E’ stato uno dei casi di cronaca giudiziaria degli ultimi anni a avere la massima attenzione mediatica. Il 26 agosto 2010, a Avetrana (provincia di Taranto), venne brutalmente uccisa Sarah Scazzi, ragazza di appena 15 anni. Al termine di un lungo processo, la Cassazione ha confermato lo scorso 21 febbraio la pena dell’ergastolo per Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della vittima. Michele Misseri, inizialmente imputato per omicidio di primo grado, sta scontando 8 anni di reclusione per occultamento di cadavere.
Le motivazioni della sentenza
Da poco, la Cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza in quasi 200 pagine. “Sabrina Misseri non merita sconti di pena per le modalità commissive del delitto e per la fredda pianificazione d’una strategia finalizzata, attraverso comportamenti spregiudicati“, si legge nelle carte. Inoltre, “Sabrina Misseri, strumentalizzando i media, deviò le investigazioni verso piste fasulle“. Niente sconti di pena anche per Cosima Serrano. La Cassazione ha motivato che la donna, benché adulta matura, invece di intervenire a placare “l’aspro contrasto sorto” tra Sabrina e Sarah, “si era resa direttamente protagonista del sequestro della giovane nipote partecipando, poi, materialmente alla fase commissiva del delitto“.