Le scadenze di Mister Li: se saltano arriva Ross

Un mese di giugno decisivo per Yonghong Li e per il Milan. Anche i piccoli azionisti chiedono una dimostrazione concreta al presidente rossonero: o paga o cede il passo.

MILAN – Sarà un mese di giugno infuocato per il presidente del Milan Yonghong Li che, cordialmente rifiutato un ulteriore aiuto da parte del Fondo Elliott, si prepara a far fronte da solo a tutte le scadenze economiche che pendono sulla sua testa come una spada di Damocle.

Il primo banco di prova non sembra insormontabile: entro la fine di giugno il presidente del Milan dovrà versare nelle casse del club 40 milioni di euro, chiesti dagli azionisti in occasione dell’ultimo CdA. I tempi però non sono lunghissimi. Una prima parte della quota – 10 milioni circa – dovrà arrivare entro i prossimi dieci giorni.

Milan, Yonghong Li non si vede e non si sente… ma deve pagare

Dalla Cina Yonghong Li si sta muovendo per mantenere fede agli impegni presi, il problema è che nessuno sa come. Il presidente non ha rilasciato alcuna dichiarazione pubblica dopo il caos Uefa e non ha lasciato messaggi neanche dopo aver preso parte (in videoconferenza) al Consiglio di Amministrazione.

Insomma, dalla Cina tutto tace mentre le polemiche su Li continuano a piovere.

Va detto a onor del vero che fino a questo momento Yonghong Li ha sempre rispettato ogni richiesta. Non sempre nei tempi stabiliti ma il ritardo non è mai stato eccessivo.

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Rifinanziamento Milan: pagare subito il Fondo Elliott per convincere l’Uefa della solidità del progetto

Seconda scadenza, questa decisamente preoccupante, che attende Yonghong Li è quella del rifinanziamento del debito contratto con il Fondo Elliott. In teoria il presidente avrebbe tempo fino a giugno, ma i piccoli azionisti, ormai spazientiti, hanno chiesto a Li di anticipare i tempi, ripagare il debito attraverso la sua holding e mandare così un chiaro messaggio all’Uefa circa la sua stabilità economica.

In caso contrario, suggeriscono i piccoli azionisti, sarebbe bene farsi da parte e lasciare il campo a qualcuno davvero in grado di gestire il Milan, magari quel Ross di cui si parla ormai da tempo.

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