L’avvocato della 22enne che si sarebbe ritrovata nuda nel letto di Leonardo Apache si è scagliato contro il presidente del Senato.
Continua la vicenda attorno al caso che ha coinvolto Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio. A parlare, nelle ultime ore, è stato Stefano Benvenuto, avvocato difensore della ragazza di 22 anni che ha raccontato alle forze dell’ordine di essersi risvegliata nuda nella casa del politico. Leonardo Apache, stando alle dichiarazioni di lei, l’avrebbe narcotizzata e poi violentata.
“Un maldestro tentativo di infangare i racconti di una povera ragazza che nulla ha a che fare con il mondo politico“, questo il commento riferito ad Ignazio La Russa del legale della ragazza accusatrice. Queste parole si riferiscono al primo commento del presidente del Senato sulla vicenda che aveva dichiarato di aver “a lungo interrogato” suo figlio, avendo la certezza che quella notte non sarebbe stato “compiuto alcun atto penalmente rilevante“.
Denuncia presentata in ritardo?
Altra dichiarazione oggetto di numerose polemiche è stata quella in cui Ignazio La Russa aveva affermato che “di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall’avvocato estensore che occupa questo tempo ‘per rimettere insieme i fatti“. Di questo commento, poi, il presidente del Senato si era anche scusato.
Il legale della 22enne ha però confermato di aver presentato la querela “nell’immediatezza dei racconti della ragazza” senza aspettato “nemmeno un giorno“. Prima della querela, come specificato dall’avvocato, l’accusatrice e Stefano Benvenuto non si erano ancora incontrati: “A conferma ulteriore che non vi è stata alcuna strategia difensiva“.