E’ stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta la legge della Regione Lombardia per ottenere le case popolari: la sentenza.
MILANO – La legge della Regione Lombardia per ottenere le case popolari è incostituzionale. A dirlo è una sentenza della Consulta depositata lunedì 9 marzo 2020. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dal Tribunale di Milano e ha chiesto al governatore Fontana di cambiare il provvedimento.
Possibile il ricordo da parte dello stesso governatore per cercare di ribaltare quanto deciso in Consulta. In caso di un nuovo no, la Regione sarà costretta a portare delle modifiche all’emendamento che ormai è in vigore da diversi anni in tutto il territorio lombardo.
La legge della Regione Lombardia
Il provvedimento firmato dalla Regione Lombardia prevede che per ottenere il diritto ad una casa popolare bisogna avere un lavoro e soprattutto risiedere in quel territorio da almeno cinque anni. Paletti che dalla Consulta sono stati considerati incostituzionali sia per quanto riguarda i cittadini italiani che stranieri.
Il radicamento territoriale, secondo i giudici, non può assumere un’importanza tale da negare il diritto alle persone che non hanno la trasferito la residenza in Lombardia da un quinquennio. Questo magari può essere inserito tra gli elementi da valutare nella formazione di graduatoria. Per questo motivo si chiede un cambio della normativa per consentire a tutti di poter presentare la domanda.
Modifiche in arrivo?
Al momento non c’è stata nessuna reazione da parte della Regione Lombardia impegnata contro l’emergenza coronavirus. Eventuali modifiche potrebbero essere effettuate nelle prossime settimane visto che al momento le priorità sono altre.
Non possiamo escludere un ricorso da parte del governatore Fontana ma anche in questo caso il tutto è rimandato al mese di aprile visto che ad ora tutto l’esecutivo è impegnato a mettere fine al Covid-19 che in Lombardia ha contagiato migliaia di persone.
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