Il governo estone ha annunciato la rimozione dei monumenti sovietici.
Un legame da anni mal sopportato dagli estoni quello che unisce il paese baltico con la Russia. Ex paese satellite dell’Urss che confina anche con la terra di Putin, oggi vuole togliere qualsiasi riferimento al suo passato sovietico. Per questo motivo, il governo dell’Estonia ha annunciato di voler rimuovere tutti i monumenti dell’epoca sovietica da tutti gli spazi pubblici del paese.
Il motivo di questa decisione è stato illustrato dal primo ministro Kaja Kallas ed è il rischio di disordini pubblici in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. “Poiché i simboli delle repressioni e dell’occupazione sovietica, sono diventati una fonte di crescenti tensioni sociali”, ha scritto Kallas su Twitter. “In questi momenti, dobbiamo mantenere al minimo il rischio per l’ordine pubblico”, ha aggiunto.
La decisione di rimuovere i legami sovietici dell’Estonia
L’iniziativa è partita dalla città di Narva al confine orientale che aveva annunciato di avere intenzione di rimuovere i monumenti di epoca sovietica. Tra gli altri ci sono una rappresentazione di un carro armato sovietico T-34 che commemora i soldati sovietici morti per liberare l’Estonia dalla Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Secondo i media estoni, questo monumento sarà portato al Museo della Guerra Estone poco distante dalla capitale.
Il Ministro degli Interni Lauri Laanemets ci ha tenuto a sottolineare che l’operazione di smantellamento e il trasferimento “saranno effettuati in modo dignitoso”. “Ad esempio, i fiori e le candele poste sui monumenti saranno portati in un cimitero e non buttati via”, ha dichiarato al Baltic News Service riportato da Euronews.
Il primo ministro dell’Estonia ha dichiarato che la tomba comune delle vittime della Seconda Guerra Mondiale riceverà ora un contrassegno neutro e rimarrà un luogo di commemorazione dignitoso. “Nessuno vuole vedere il nostro vicino militante e ostile fomentare tensioni in casa nostra”, ha detto. “Non permetteremo alla Russia di usare il passato per disturbare la pace in Estonia… o di riaprire vecchie ferite”.
A Narva, la città di confine, conta la maggior parte degli abitanti in lingua russa e questa decisione di rimozione aveva provocato proteste da parte della popolazione. Ma il governo ha deciso di rimuovere ben sette dei monumenti di epoca sovietica.