Letta sui grillini: "Come arrivano all'anno prossimo?"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Letta sui grillini: “Come arrivano all’anno prossimo?”

Enrico Letta

Questa è la domanda che tedia il segretario del Pd riguardo al futuro dei suoi alleati grillini.

Il crollo di Conte e dei suoi grillini ha messo Letta davanti ad una realtà difficile da digerire: il M5S sta scomparendo dai territori e anche a livello nazionale. Il consenso del Movimento sta crollando sempre di più e sembra che nonostante i vari cambiamenti il loro percorso politico sia giunto al capolinea. Continuare a puntare sulla politica del “No” li ha fatti durare lo spazio di una legislatura con tutti gli alti e i bassi ma ora come si rimescolano le alleanze?

Il problema del Partito democratico sono i numeri per arrivare a Palazzo Chigi alle elezioni del 2023 e con l’alleanza con i 5 stelle non ha molti numeri da offrire. Qual è quindi il piano di Enrico Letta? Come ha dichiarato Berlusconi, il centrosinistra con i grillini e il loro tonfo non è competitivo. Il Pd però non può andare da solo al voto se il centrodestra si presenterà unito – e lo farà nonostante tutto – né possono cambiare la legge elettorale.

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Enrico Letta
Enrico Letta

Letta prepara un piano B

Il segretario dei dem deve per forza avere un piano B che non tiri giù il Pd insieme ai grillini. Il piano B di Letta è quello di creare un campo largo, ma sul serio, che tiri dentro anche Calenda e Renzi. Una sorta di “patto alla tedesca” come lo definisce il segretario del Pd. Ma questa è un’utopia di Letta perché Calenda e Renzi non hanno alcuna intenzione di unirsi a Conte. Converrebbe al Pd, mai come ora, abbandonare i grillini in cambio di tutti gli altri partiti di sinistra per creare questa coalizione allargata, da sinistra al centro, per avere i numeri sufficienti da renderlo competitivo.

Il leader di Azione è infatti consapevole che il Pd, o quantomeno una sua buona parte, che non abbandonerà mai il Movimento “che si sta liquefacendo”. Forse nel piano B di Letta non c’è Conte ma c’è Di Maio e quei grillini che si dissociano dal populismo dell’avvocato. Come spiega il dem riformista Marcucci: nel “nuovo Ulivo” ci sarebbero “il Pd, Azione, Italia Viva, la sinistra e la componente liberale di Forza Italia”.

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ultimo aggiornamento: 15 Giugno 2022 10:49

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