La lettera inviata dai medici lombardi alla Regione: ecco i sette errori fatti in questa emergenza.
MILANO – L’emergenza coronavirus sembra far ‘respirare’ gli ospedali così i medici lombardi hanno deciso di inviare una lettera alla Regione per evidenziare gli errori fatti in questo periodo non assolutamente semplice. Si tratta di una missiva, riportata dal Corriere dello Sera, per cercare di porre rimedio in vista della seconda fase.
Dai tamponi al mancato governo del territorio
Sono sette i punti che i medici hanno deciso di mettere in evidenza in questa lettera che è arrivata sul tavolo del governatore Fontana.
La mancanza di dati sull’esatta diffusione dell’epidemia
Al centro della discussione resta la mancanza dei dati sull’esatta diffusione dell’epidemia. In particolare, è stata criticata la gestione dei tamponi fatti solo ai ricoverati e quella dei morti. Il numero dei deceduti, infatti, fa riferimento solo ai pazienti che hanno perso la vita in ospedale ma le cifre, in realtà, sono molto più alte.
La mancata chiusura di Alzano Lombardo e Nembro
Criticata anche la decisione di non aver chiuso Alzano Lombardo e Nembro, due zone che hanno avuto diversi focolai.
La gestione delle Rsa
Al centro della discussione anche la gestione sbagliata delle case di riposo che ha portato alla diffusione del contagio e alla morte di diverse persone.
La mancanza di protezione
La mancanza di protezione per i medici. Questo ha determinato il decesso di numerosi colleghi.
L’assenza di attività di igiene
L’assenza di attività di igiene in questo periodo di emergenza.
La mancata esecuzione dei tamponi ai medici
I medici hanno contestato anche la mancata esecuzione dei tamponi ai medici e al personale sanitario.
Saturazione dei posti letto
L’emergenza non è stata gestita nel migliore dei modi anche per l’assenza dei posti letto, dovuta al mancato governo del territorio.
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