“Qui un crimine contro l’umanità”, i parenti delle vittime di Bergamo scrivono alla Commissione Ue

“Qui un crimine contro l’umanità”, i parenti delle vittime di Bergamo scrivono alla Commissione Ue

La lettera dei parenti delle vittime di Bergamo alla Commissione Ue: “Vigilare sulle indagini”.

BERGAMO – E’ stata inviata dai parenti delle vittime di Bergamo una lettera alla Commissione Ue per chiedere “la supervisione sulle indagini in corso in Lombardia, dove sembrano esserci segni di indicibili crimini contro l’umanità“.

Come parenti delle vittime – si legge nel testo citato da La Repubblicavi sollecitiamo a supervisionare le indagini in corso sull’epidemia di coronavirus in Italia, con un occhio sulle potenziali violazioni di articoli inclusi nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. In particolare, se deliberati decisioni politiche hanno violato il diritto alla vita di migliaia di membri delle nostre comunità (art.2); il diritto all’integrità fisica e psicologica dei nostra anziani (art.3); insieme al diritto alla loro dignità umana (art.1), oltre che l’art. 32 della Costituzione Italiana“.

La cronistoria

Nella missiva, inoltre, viene raccontata la cronistoria sulla mancata chiusura di Alzano e Nembro: “Il 2 e il 5 marzo l’ISS ha consigliato al Governo di chiudere Alzano Lombardo, Nembro e Orzinuovi. Il prudente sindaco di quest’ultima città ha dovuto presentare una interrogazione parlamentare dopo essere venuto a scoprire, tramite i giornali, che c’erano istituzioni specifiche relativamente alla chiusura della preventiva della sua città dopo i primi casi. Sembra tuttavia che queste istruzioni non le abbia mai ricevute. Allo stesso tempo, Alzano Lombardo e Nembro non furono mai chiese nonostante l’esercito fosse pronto a ricevere la direttiva sull’applicazione della zona rossa […]“.

Le indagini

Le indagini su questa vicenda proseguono con la Procura di Bergamo che sta ascoltando sia i politici regionali che nazionali per ricostruire meglio la vicenda e il motivo della mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro. Si tratta di un fascicolo delicato con gli inquirenti che preferiscono mantenere il massimo riserbo sull’andamento dell’inchiesta. Presto ci potrebbero essere importanti novità.