Il recente episodio che ha visto Giorgia Meloni saltellare sul palco al comizio a Napoli ha portato anche Lilli Gruber a dire la sua.
Non mancano le polemiche attorno al recente comizio a Napoli dove Giorgia Meloni e altri esponenti politici del centrodestra hanno saltellato al coro della folla presente “chi non salta comunista è”. L’ultima voce a volersi far sentire è stata quella di Lilli Gruber, intervenuta nella sua trasmissione di La7, ‘Otto e mezzo’.
Lilli Gruber e il comportamento poco serio della Meloni
Lilli Gruber non ha lesinato critiche nei confronti di Giorgia Meloni dopo il comizio tenutosi a Napoli, durante il quale la Premier ha saltellato sul palco al coro della folla “Chi non salta, comunista è”. Il momento, ripreso da diversi media e persone presenti, ha suscitato la netta condanna della giornalista, che ha definito il comportamento poco dignitoso per la carica di Presidente del Consiglio.
Secondo la Gruber, il gesto è apparso come una strategia mirata a galvanizzare il proprio elettorato, facendo appello a una comunicazione da stadio più che a una politica istituzionale. È evidente, ha detto, che quel tipo di linguaggio piace alla base elettorale di Meloni, ma “non è da politico serio”: saltare al ritmo di cori goliardici, ha aggiunto, non è consonante con il ruolo di chi deve governare l’intera nazione.
Il paradosso della Premier
La conduttrice di ‘Otto e mezzo’ ha poi sottolineato il paradosso di una leader che, pur occupando la più alta carica esecutiva, sceglie di mettersi quasi in una modalità “comizio da stadio” invece di assumere un comportamento più sobrio e istituzionale. Secondo la Gruber questa decisione della Meloni è una scelta che punta chiaramente al consenso popolare, ma rischia di svilire in un certo senso l’immagine delle Istituzioni.
Di fatto, per la Gruber l’episodio di Napoli ha rappresentato un’operazione di marketing politico, ma anche un qualcosa di preoccupante sul tipo di rapporto che la Meloni intende instaurare con il suo pubblico: una comunicazione più spettacolare che istituzionale.
