Le linee guida dell’Ue sul Natale fanno discutere, Lega e FI contro Bruxelles (che ritira il documento).
BRUXELLES (BELGIO) – Le linee guida sul Natale dell’Ue non sono condivise da tutti. Bruxelles, come riportato dal Corriere della Sera, ha compilato un documento interno con le indicazioni sul linguaggio da utilizzare in occasione delle feste di Natale.
“Ogni persona nell’Unione Europa ha il diritto di essere trattato senza differenziazione di genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale“, si legge nel documento, nel quale si chiede di indicare le feste senza connotazioni religiose.
Si tratta di linee guida che vogliono dare indicazioni per una comunicazione più neutrale e rispettosa. “Non usare nomi o pronomi che siano legati al genere del soggetto”, si legge ad esempio nelle linee guida, con le quali si invita a “mantenere un equilibrio tra generi nell’organizzazione di ogni panel; se si utilizza un contenuto audiovisivo o testimonianze, assicurarsi la diversità sia rappresentata in ogni suo aspetto; non rivolgersi alla platea con le parole ‘ladies’o ‘gentleman’, ma utilizzare un generico ‘dear colleagues‘”.
Le linee guida dell’Ue e le indicazioni per il Natale
In queste linee guida ci sono anche indicazioni per una corretta comunicazione in vista delle prossime festività natalizie. L’Ue consiglia di non fare riferimento a nomi tipici e caratteristici di una determinata religione e di non dare per scontato che tutti siano cristiani. L’indicazione generale è a preferire una comunicazione senza connotazioni religiose.
La Lega: “Non ci faremo uniformare dall’Ue”. Forza Italia con il ‘Carroccio’
La Lega ha subito attaccato l’Ue. “Dietro una comunicazione neutrale – ha detto Simona Baldassarre – c’è sempre una violenza di pensiero sposata da Bruxelles […]. La tecnica ormai la conosciamo tutti: si cambiano le parole, si rovescia il significato per far cambiare il modo di pensare dei cittadini […]. Ma noi siamo orgogliosi delle nostre tradizioni e non abbiamo nessuna intenzione di uniformarci all’idea europea“.
“Mi sono già attivata – ha aggiunto l’esponente del partito di via Bellerio – per presentare una interrogazione alla Commissione perché in questo modo si perde la battaglia delle idee e non solo quelle delle parole“.
Forza Italia si è allineata alla posizione della Lega e Antonio Tajani ha presentato una interrogazione parlamentare sulla questione delle “parole che ricordano il Natale“. Raccomandazioni, quindi, che non sono condivise da tutti i partiti che hanno aperto anche una discussione interna in Italia.
La replica dell’Ue: “Non vietiamo l’uso della parola Natale”
“Non vietiamo o scoraggiamo l’uso della parola Natale, è ovvio. Celebrare il Natale e usare nomi e simboli cristiani sono parte della ricca eredità europea. Come Commissione, siamo neutrali sulle questioni delle religioni, abbiamo un costante dialogo con tutte le organizzazioni religiose e non confessionali […].Si tratta di un documento interno preparato ad un livello tecnico con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza di una comunicazione inclusiva”, fanno sapere da Bruxelles come riportato dall’Ansa.
L’Ue ritira le linee guida sul Natale
Alla luce delle polemiche che hanno travolto il documento, l’Ue ha deciso di ritirare il documento con le indicazioni sulle comunicazioni.
“L’iniziativa delle linee guida aveva lo scopo di illustrare la diversità della cultura europea e di mostrare la natura inclusiva della Commissione. Tuttavia, la versione pubblicata delle linee guida non è funzionale a questo scopo. Non è un documento maturo e non va incontro ai nostri standard qualitativi. Quindi lo ritiro e lavoreremo ancora su questo documento“, ha dichiarato la commissaria Ue all’Uguaglianza Helena Dalli.