Siamo al cospetto di una nuova forma influenzale, denominata “influenza del pomodoro”, o meglio “tomato flu”.
Questo, dopo la segnalazione di decine di casi tra i bambini. Il ministro della Salute ha incentivato tutti gli stati indiani a porre molta attenzione, dichiarando che circa 80 bambini sotto i cinque anni sono stati ricoverati, accusando i sintomi di questa malattia. Ma di cosa si tratta nel dettaglio? L’influenza del pomodoro è caratterizzata da bolle e vesciche rosse, che si trasformano in seguito in ulcere, riprendendo appunto la forma di piccoli pomodori. Tra i sintomi iniziali, oltre le suddette fastidiose vesciche rosse sul corpo, abbiamo febbre moderata, poco appetito, dolori articolari, mal di stomaco e gola infiammata.
Le aree di manifestazione dell’influenza
L’influenza, palesatasi soprattutto negli stati del sud dell’India, potrebbe essere una variante della cosiddetta infezione mani-bocca-piede. Quest’ultima, è un’infezione virale che i bambini possono contrarre con estrema facilità. Colpisce soprattutto neonati e bambini di età inferiore ai dieci anni, ma può manifestarsi anche negli adolescenti e nelle persone adulte, seppur in forma lieve. Fa parte delle malattie esantematiche, ossia quelle malattie che provocano la comparsa di esantema, vale a dire di un’eruzione diffusa di macchie o altre alterazioni della pelle. Guarisce da sola nel giro di 7-10 giorni e per questo non esiste una terapia specifica.
Attualmente, gli esperti non ne hanno ancora identificato l’esatta origine. In ogni caso, è confermato che il virus non abbia alcun collegamento con Sars-CoV-2. Stando ad un articolo pubblicato sulla rivista scientifica “Lancet respiratory medicine” e citato dal Guardian, “la rara infezione virale è attualmente in uno stato endemico e non viene considerata pericolosa per la vita. Tuttavia, data la terribile esperienza con il Covid-19, è bene rimanere vigili per prevenire ulteriori epidemie”, epiloga l’articolo.