Lola, “violentata e torturata” a Parigi: le scioccanti rivelazioni della clochard
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Lola, “violentata e torturata” a Parigi: le scioccanti rivelazioni della clochard 

Polizia

Con molta probabilità, la giovane Lola Daviet è deceduta per mano di una clochard 24enne di Parigi. La donna avrebbe ammesso le sue colpe.

Lola è la giovanissima di 12 anni ritrovata all’interno di un baule con mani e piedi legati, ormai priva di vita. L’autopsia ha stabilito la causa del decesso dell’adolescente: la morte è avvenuta per asfissia. La vicenda ha avuto luogo a Parigi: i compaesani sono rimasti sotto shock dalla vicenda.

Con molta probabilità, la giovane Lola Daviet è deceduta per mano di una clochard 24enne di Parigi. La giovane donna avrebbe ammesso le sue colpe, rilasciando delle dichiarazioni agghiaccianti su quanto accaduto.

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Le dichiarazioni della clochard

L’emittente francese Europe1 ha reso note alcune delle asserzioni dell’imputata. Le sue parole: “Non mi fa né caldo né freddo. Anch’io sono stata violentata e ho visto i miei genitori morire davanti a me”. La colpevole sarebbe la 24enne Dhabia B., che si trova già sotto custodia accusata dell’omicidio della 12enne.

sirene Polizia

In seguito alle indagini, è emerso che la vittima, Lola Daviet, è stata torturata, stuprata e poi rinchiusa in un baule con mani e piedi legati. Il baule con il copro privo di vita della bambina è stato lasciato nell’androne del palazzo in cui abita la famiglia della vittima. A fare la scoperta del corpo un senzatetto.

Dhabia B., la senzatetto algerina colpevole di aver commesso l’omicidio di Lola, ha confessato la sua colpevolezza, aggiungendo delle dichiarazioni agghiaccianti. Nessun rimorso o senso di colpa evincono dalle sue parole.

La morte della vittima è avvenuta l’11 ottobre, venerdì scorso. Il decesso è avvenuto – dopo lo stupro e le torture – per asfissia. Una fonte vicina alle indagini a Le Figaro ha spiegato: “Il sospettato non ha precedenti penali come autore ma solo come vittima di violenza domestica nel 2018”. La colpevole era entrata legalmente in Francia dal 2016. Aveva un permesso di soggiorno con un periodo di rimpatrio volontario di 30 giorni, poiché le forze dell’ordine la arrestarono il 21 agosto 2022 in un aeroporto dalla polizia.

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ultimo aggiornamento: 18 Ottobre 2022 14:37

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