Caos dopo il maxi concorso al ministero dell’Agricoltura. Ennesimo imbarazzo per Francesco Lollobrigida che, in questo caso, non è solo…
Nei giorni scorsi, migliaia di persone da tutta Italia si sono riversate alla fiera di Roma con l’obiettivo di prendere parte al maxi concorso indetto dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare. La selezione è stata fortemente voluta dal ministro Francesco Lollobrigida e doveva servire ad assumere 374 funzionari nelle diverse articolazioni del dicastero. Peccato che il Consiglio di Stato abbia bloccato tutto annullando, di fatto, il test.
La figuraccia di Lollobrigida: cosa è successo
Ennesima brutta figura per quanto riguarda Francesco Lollobrigida e il ministero dell’Agricoltura. Come detto, infatti, tra il 21 e il 27 novembre, migliaia di persone da tutta Italia si sono riversate alla fiera di Roma per partecipare al maxi concorso indetto dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare che doveva servire ad assumere 374 funzionari nelle diverse articolazioni del dicastero.
Un concorso fortemente voluto proprio dal Ministro ma che si è rivelato essere un “bluff”. Infatti, proprio mentre si stava svolgendo il test, il Consiglio di Stato ha accolto un ricorso che chiedeva l’annullamento della selezione del Masaf e di un’altra per 267 posti al ministero della Difesa, le cui prove si erano già svolte a luglio.
Di fatto, che ha presentato il ricorso ha sostenuto l’irregolarità dei bandi emanati il 28 e 29 dicembre del 2023. In quella data, infatti, era ancora ancora in corso il biennio di validità delle graduatorie relative a un altro concorso, quello per funzionari amministrativi da destinare a diverse amministrazioni, indetto nel 2020.
Le tempistiche
Di fatto il Consiglio di Stato ha dato ragione a un gruppo di candidati risultati idonei in questo precedente concorso, che sostenevano come i ministeri di Agricoltura e Difesa avrebbero dovuto attingere al loro bacino, anziché indire un nuovo bando.
Secondo il Consiglio di Stato, oltre alla questione temporale, non sarebbero state fornite spiegazioni adeguate sulla vicenda con tanto di aggravante, per quanto riguarda il Masaf, di essere andato avanti con le prove scritte, mentre già si era svolta l’udienza pubblica e i giudici si erano riuniti in Camera di Consiglio.
In questo senso sarebbe bastato aspettare un paio di mesi e la pubblicazione della sentenza per non scatenare l’ennesimo pasticcio…