Lollobrigida, la figuraccia: “Arianna e quel conto in rosso…”

Lollobrigida, la figuraccia: “Arianna e quel conto in rosso…”

Ha scelto un modo tutto suo per commentare la vicenda legata allo “spione” dei conti bancari: le parole di Francesco Lollobrigida.

Sta facendo discutere il caso dei conti bancari spiati che ha visto come vittime anche le sorelle Meloni e diversi politici di spicco oltre che personaggi famosi. A commentare la vicenda, anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, le cui parole a Il Fatto Quotidiano sono state riprese in queste ore anche da Open. Per il ministro c’è stato modo anche di fare ironia sulla situazione.

Lollobrigida, i conti bancari spiati: battuta su Arianna Meloni

Francesco Lollobrigida

Arianna mi ha pure fatto fare una figuraccia“, ha scherzato Lollobrigida con Il Fatto Quotidiano citato in queste ore da Open. E ancora: “Lei ha sempre il conto in rosso“. Il ministro ha preso con ironia la vicenda dell’ex dipendente bancario che spiava i conti correnti dei personaggi famosi tra cui quelli delle sorelle Meloni e anche di Andrea Giambruno oltre che di altri politici e autorità. “Le ho detto: ‘guarda che adesso lo guardano anche gli altri’”, ha aggiunto ancora il ministro su cosa avrebbe detto ad Arianna Meloni.

Successivamente tornando serio e analizzando il caso: “Anche i parlamentari potrebbero essere spiati. Qui è a rischio la tenuta del Paese”. E ancora: “I servizi segreti non si aspettavano che arrivassimo al governo e hanno dovuto fare tutto di fretta”.

Secondo Lollobrigida “gli accessi illegali venivano fatti anche su esponenti del centrosinistra” e quindi la vicenda sarebbe bipartisan.

Vincenzo Coviello: svelata l’identità dello “spione”

Nelle ultime ore è stato anche svelato quello che sarebbe il nome di chi avrebbe spiato appunto i famosi conti correnti dei pesonaggi famosi. Si tratterebbe di Vincenzo Coviello, il bancario già licenziato, e che avrebbe spiegato di essere stato spinto dalla curiosità e dal fatto di essere “un maniaco del controllo”. L’uomo avrebbe anche dichiarato di non aver mai né scaricato né venduto i dati.

Secondo Lollobrigida, però, nella vicenda deve rientrare anche “un problema etico legato alla coscienza di chi fa informazione. È giusto pubblicare queste notizie? Io credo di no”.