Una vera e propria invasione da “emergenza” al Ministero dell’Agricoltura sta mandando nel caos Francesco Lollobrigida e il Consiglio di Ricerca.
Sarebbe scoppiata una vera e propria emergenza al Ministero dell’Agricoltura presieduto da Francesco Lollobrigida. Dopo il famoso caso delle api e dei calabroni, a creare il caos sarebbero… i tarli. Ebbene sì, perché come riportato da Il Foglio, citato poi da altri media, i tarli avrebbero infestato la sede del Ministero causando una richiesta di pronto intervento per il quale si starebbe studiando una strategia che possa scongiurare il rischio chiusura dei locali.
Lollobrigida e i tarli al Ministero dell’Agricoltura
“Api, vespe e tarli. Sono le ‘piaghe’ di Lollo, il ministro sotto attacco, il ministro con i tarli (al ministero). Non è uno scherzo. E’ stata definita ‘un’emergenza sanitaria’, sono stati convocati i sindacati e i dipendenti sono stati trasferiti. Il nuovo “flagello” si è abbattuto sul Crea, il Consiglio di Ricerca per la ricerca in Agricoltura, ente controllato dal Masaf”, si legge sulle pagine de Il Foglio riguardo il caos scoppiato all’interno della sede del Ministero.
In questo senso ci sarebbe da risolvere un’altra grana da parte di Lollobrigida dopo quelle avvenute appunto con api e calabroni. Sulla vicenda sarebbe intervenuto anche Andrea Rocchi, presidente incaricato dall’ex compagno di Arianna Meloni, che già ha lanciato l’allarme dopo aver convocato i sindacati: i tarli hanno infestato la sede e serve intervenire.
Cosa potrebbe esserci dietro la “storia dei tarli”
Eppure, dietro questa situazione dei tarli, qualcuno ci vede dell’altro. Rocchi – spiega Il Foglio – è un docente de La Sapienza e vorrebbe il suo gruppo di ricerca formato da allievi e assistenti con sé. Queste persone hanno iniziato a frequentare il Crea ma le stanze “sono poche e il presidente li vuole vicini, vicini”. Le stanze in questione sono occupate dai dipendenti e per questo il “caso tarlo” potrebbe essere la soluzione.
L’Anief senza mezzi termini ha spiegato di misure sproporzionate e facendo venire il sospetto della necessità di una riorganizzazione di posti per favorire gli allievi del professore. Secondo il sindacato Rocchi “auspica che al fianco dei propri uffici trovino posto quelli di diretta collaborazione. Non vorremmo che si prendesse a pretesto la questione dei tarli per intervenire sulla riorganizzazione”.
In tutto questo cosa fa Lollobrigida? Starebbe per nominare una nuova direttrice al Crea, Maria Chiara Zaganelli…